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domenica 25 novembre 2018

MARCIGAGLIA, GENTILIN, PERIPOLI, PELLIZZARI, PERETTI, MASTROTTO.Sei anni di lotta contro il gassificatore.




Ci vuole una bella faccia tosta da parte di Enrico Marcigaglia
(segretario locale della Lega e presidente del Consiglio comunale
di Arzignano) a dichiarare come ha fatto mercoledì 21 novembre
“Sull’importante impegno preso con i nostri cittadini in questi
anni in materia di no gassificatore invece di praticare
la politica degli striscioni, abbiamo preferito optare per
un lungo, faticoso e spesso silenzioso lavoro fatto di incontri,
analisi e confronti e alla fine siamo riusciti a scrivere nero su
bianco che non verrà costruito alcun inceneritore nell'Ovest
Vicentino.
Alla fine comunque contano i risultati: ad Arzignano Lega e
Gentilin hanno mantenuto la promessa che nessun
inceneritore sarebbe stato costruito nel nostro territorio».



All’incauto Marcigaglia risponde prontamente Il vicesindaco
forzista del comune castellano Gianluca Peripoli:
“La nostra posizione è da sempre stata contraria all'ubicazione
nell'Ovest Vicentino così come è nota quella di Arzignano che
invece per diversi anni ha spinto affinché venisse realizzato
nel nostro territorio.
L'ultimo accordo di programma ha giustamente scartato
quest'ultima ipotesi.”


La risposta di Peripoli gela Marcigaglia e ridicolizza la
pantomima di Giorgio Gentilin che, dopo essere stato per molti
anni portavoce dei conciari arzignanesi che pretendevano di
costruire un inceneritore (detto gassificatore), ubicandolo
accanto all’impianto di depurazione di Arzignano, al centro di
una zona, intensamente abitata, dei tre comuni limitrofi,
si fa adesso paladino della tesi contraria dichiarando al
Giornale di Vicenza:
"No al gassificatore nell'Ovest Vicentino.
L'impianto s'ha da fare. Il settore concia deve mantenere la
produttività ma questo territorio paga già un tributo di emissioni
estremamente elevato.
Da qui una delega che segua il percorso della realizzazione
del gassificatore, in linea con gli industriali per una soluzione
idonea fuori dall'Ovest Vicentino.”


Aggiunge Peripoli:
Sono contento che Arzignano abbia sposato la tesi di
Montecchio e che abbia cambiato percorso rispetto al
passato con una delega che arriva adesso, dopo che da
oltre un anno la scelta di non localizzare in quest'area
l'impianto è già stata condivisa da tutti ed è prevista nel bando
di Acque del Chiampo.
Ci siamo scontrati per anni con Arzignano che avrebbe
voluto realizzare il gassificatore vicino all'impianto di
depurazione.”


Al vicesindaco montecchiano fa sponda il consigliere delegato di
Acque del Chiampo Andrea Pellizzari:
La scelta di non farlo nel nostro territorio è dettata dalla
caratura dell'impianto.
In media dovrebbe smaltire dalle 100 mila alle 300 mila
tonnellate di fanghi e considerato che Acque del Chiampo e
Medio Chiampo ne producono annualmente 36 mila, non ci
sembrava il caso di importare altri fanghi qui, dove sono già
presenti nove discariche»


Di fronte all’evidenza a Gentilin non resta che far buon viso
al cattivo gioco e proclamarsi nuova Giovanna d’Arco del
popolo arzignanese negando quanto ha sostenuto in più
di cinque anni perché il gassificatore venisse costruito ad
Arzignano.
La nomina di un assessore al “No al gassificatore
nell’Ovest Vicentino” è il marchio di una spudorata
propaganda che nega la realtà dei fatti.


Ricordiamo tutti le battaglie sul Gassificatore norvegese
che Gentilin voleva acquistare per la modica spesa
di 3 milioni di euro, un vero affare. In tale occasione
il sindaco licenziò in tronco l’amministratore delegato
di Acque del Chiampo Antonio Fracasso, che contestava
l’acquisto, sostituendolo con Renzo Marcigaglia
a sua volta eliminato per far posto ad un uomo di Tosi
che non sapeva niente di depurazione, acquedotti
e fanghi essendo un tecnico pubblicitario.
Tuttavia le alleanze politiche del momento ci regalarono
Alberto Serafin.


Due vagoni di fanghi conciari furono quindi spediti in Norvegia
per essere inceneriti dal gassificatore di Bergen ma il responso
dell’ARPAV fu estremamente negativo a causa della quantità
di sostanze tossiche che i fanghi  liberarono dalle ciminiere.


Gentilin dovette rinunciare e ripiegò sulla costruzione di un
depuratore ad Arzignano con la tecnica Pyro Arc (di fatto
la stessa di quella usata dal gassificatore di Bergen) da costruire,
utilizzando denaro destinato alla bonifica del Fratta Gorzone,
con moduli successivi in serie come “prototipi”, cioè una
sperimentazione a cielo aperto sulla pelle dei cittadini.


L’associazione CiLLSA fin dall’inizio iniziò una campagna
di informazione ad Arzignano e nei comuni vicini, asserendo
le stesse cose che adesso dicono Peripoli, Marcigaglia, Gentilin
e Pellizzari.
Ma allora dire che bruciare fanghi conciari nel bel mezzo di tre
comuni era pericoloso. Fummo tacciati di terrorismo e allarmismo
ingiustificato (come adesso si fa nei confronti di chi avverte
che bere  acqua con dentro i PFAS non è del tutto igienico).



Non avemmo nessun supporto da parte della stampa locale
che costantemente appoggiava i vari progetti per realizzare
l’opera e concedeva ampi spazi per interviste a chi remava a
spron battuto per la realizzazione dell’impianto.


Organizzammo conferenze, diffusione di volantini, gazebo e
incontri con cittadini. Raccogliemmo più di mille firme con un
lavoro capillare e faticosissimo per una piccola associazione
quale era la nostra.
Era necessario far pervenire a più persone possibile la
conoscenza scientifica dei rischi legati alla combustione
dei fanghi.


Si arrivò al 2014 anno in cui cadevano le nuove elezioni per
rinnovare il Consiglio comunale.


La tenace campagna informativa della CiLLSA rischiava di
togliere dei voti, non molti ma determinanti, alla coalizione
di Gentilin, visto il sostanziale equilibrio tra le due liste
contendenti.


















La decisione che un piccolo gruppo di cittadini prese
di presentare la lista civica "Salute & Lavoro" fu determinata dal fatto he la campagna elettorale ci avrebbe dato una ottima
possibilità di costringere i due contendenti (Gentilin e Peretti)
a confrontarsi sul tema dell’inceneritore che,
in nostra assenza, sarebbe stato prudentemente oscurato.

Entrambe le liste, candidate a governare il comune per altri
4 anni, sostenevano la costruzione del gassificatore ma dirlo
a chiare lettere avrebbe indebolito l’una a vantaggio dell’altra.


Per questo Gentilin, verso la fine della campagna elettorale,
dichiarò che in qualità di medico si sarebbe opposto alla
costruzione dell’impianto, che fino ad allora aveva sostenuto
strenuamente.


Un anno dopo, rispondendo ad una interrogazione di
Piero Magnabosco si rimangiò la promessa elettorale
asserendo che le condizioni erano cambiate.
(Ma niente era veramente cambiato, tanto meno la volontà dei
conciari di costruire l’impianto accanto al depuratore di
Arzignano.)


La lista “Salute e Lavoro” non superò il quorum per entrare
in Comune pur avendo ottenuto un dignitoso 4% di
consensi elettorali, ma l’obiettivo di intralciare il progetto
gassificatore era stato raggiunto.
Il ritardo con cui ripartì l’iniziativa dei conciari e della
Giunta fu determinante e le condizioni per realizzare
l’impianto in zona svanirono.


Di fronte a quanti si vantano indebitamente di
“avere raggiunto l’obiettivo” rivendichiamo il merito di
quanti ci hanno appoggiato, firmando la petizione, votando la
lista civica “Salute & Lavoro” e  appoggiando la campagna contro
il gassificatore, effettuata da una piccola associazione che non ha
mai esitato a dire la verità su quanto si tramava alle spalle della
popolazione.


Lasciamo il giudizio sulle misere dichiarazioni di questi
giorni all’intelligenza dei lettori e continuiamo su altri
fronti la nostra lotta tra cui il diritto di tutti di bere acqua
non inquinata per difendere il primo valore assoluto  di
tutti: LA SALUTE.


Gli affari e i superprofitti di chi non ha più bisogno di nuovi
affari e di nuovi profitti perché già miliardario,
vengono dopo; ed è meglio che non vengano del tutto.


Giovanni Fazio

Dedichiamo questo articolo al compianto amico e compagno di
lotta Lino Fragapane e a tutte le vittime di un male che avanza
di pari passo con il degrado dell’ambiente.







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