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domenica 7 ottobre 2018

UN BEL POMERIGGIO DI PIOGGIA

VICENZA DEMOCRATICA CON MIMMO LUCANO
Ieri pomeriggio una manifestazione di solidarietà con il sindaco di Riace
Domenico Lucano ha percorso le vie di Vicenza partendo da piazza Matteotti.

Mimmo u curdu, come viene affettuosamente chiamato dai suoi compaesani,
da anni ha saputo coniugare con umanità e intelligenza l’accoglienza
dei migranti, realizzando contemporaneamente benessere per gli abitanti
del suo comune.

Riace, qualche anno fa era un borgo in totale declino.
La maggior parte dei suoi abitanti erano emigrati per mancanza di lavoro,
le abitazione andavano in rovina, la scuola era stata chiusa per il numero
troppo esiguo di bambini.





Oggi, grazie al ripopolamento, è tornata la vita in quel paesino aggrappato
alla montagna, i bambini sono tornati a giocare nelle strade,
la scuola è stata riaperta, i vecchi giocano a carte nella piazzetta del paese.

Dalla lontana Calabria ci giunge un messaggio in controtendenza
rispetto allo spettacolo deprimente che danno gli amministratori locali
delle nostre cittadine del Veneto.



Un messaggio che riguarda anche le belle anime che, a parole, si battono per i diritti civili.
Nessun diritto civile è praticabile se non si coniuga con i diritti sociali.
Chi ha cancellato l’articolo 18, ha negato il diritto alla salute tagliando,
anno dopo anno, i finanziamenti alla sanità, ha aggredito le pensioni
rendendo infelici gli ultimi anni della vita di migliaia di persone
è meglio che taccia.

L’accoglienza è azione positiva oltre che etica, è una risposta
a chi  appartiene al mondo del profitto, a chi pratica una religione
di maniera senza nemmeno riflettere sulla lettera del Vangelo.


Ad Arzignano vivono oltre 5000 cittadini di origine straniera.
Molti di loro sono nati qui e fraternizzano con i compagni di scuola,
parlano benissimo l’italiano e conoscono la lingua del paese di origine
dei loro genitori che quasi sempre si accompagna all’inglese o al francese.

Rappresentano un quinto della popolazione del nostro comune.
In questi anni chi amministra la nostra città non ha fatto nulla
per rompere quell’invisibile diaframma che separa la vita
di queste persone da quella dei residenti autoctoni (chiamiamoli così).

Eppure lo scambio culturale, le musiche e i canti di paesi lontani,
il naturale senso di amicizia che fa parte delle antiche culture non
ancora corrotte dalla vita moderna potrebbero arricchire la vita
della nostra comunità e abbattere quel clima di diffidenza
che non ha alcuna ragione di esistere.




In 30 anni ad Arzignano non c’è stato alcun crimine di rilievo.
Chi vive qui si alza presto alla mattina per andare a lavorare,
anche il sabato e la domenica, quasi sempre nelle concerie,
per molte ore, oltre i limiti della giornata di otto ore.
Senza queste braccia le grandi ruote dell’economia di questa vallata
si sarebbero fermate per sempre.

Sono venuti da lontano e sono il motore di una economia forte
che non riguarda solo le fabbriche ma anche il mondo dei consumi,
degli affitti, di tutto ciò che fa parte della vita di una città.

Sono stati accusati di un infamante delitto:quello di essere venuti
per restare e per dare un futuro ai propri figli.
Questi giovani li vedi passare per le nostre strade, a volte ragazzi
e ragazze dai lineamenti bellissimi e dalle movenze elastiche e gentili.

Sono i nuovi arzignanesi che hanno trovato una vera integrazione
soltanto sui banchi di scuola ma non sanno quale futuro li aspetta.
Ringraziamo Mimmo u curdu per avere portato in questa Italia
sgomenta e diffidente un messaggio reale di umanità,
un nuovo don Milani laico che ridà a tutti noi un senso di benessere
e di allegria e di serenità.


Giovanni Fazio



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