Oggi nella cronaca di Valdagno del Giornale di Vicenza è apparso un articolo relativo al ricorso intentato dal presidente regionale dell’ISDE dott. Cordiano nei confronti della direzione dell’ULSS 5.
Scrive il cronista
“Ancora a luglio del 2012 e ad
agosto del 2013 l'amministrazione dell'ex ULSS 5, ai tempi degli ex dg. Renzo
Alessi e Giuseppe Cenci aveva sanzionato il dott. Vincenzo Cordiano con due
richiami scritti, non nella veste di dipendente ma di presidente regionale di ISDE
(medici per l'ambiente). “
In realtà con questa specificazione Franco Pepe, il cronista del Giornale di Vicenza, prende una solenne cantonata.
L’ex DG Alessi
non poteva sanzionare il presidente regionale dell’ISDE (Associazione medici
per l’ambiente) per due motivi: primo, nel 2012 e nel 2013 Vincenzo Cordiano
non era presidente regionale dell’ISDE, secondo, anche se lo fosse stato, un
direttore generale di una ULSS non ha alcun potere sanzionatorio nei confronti
dei membri di una associazione di medici quale è l’ISDE.
“Cordiano, come pronta replica
aveva impugnato i provvedimenti irrogati accusando l'ULSS di atti illegittimi e
di mobbing, chiedendo inoltre un risarcimento di 5 mila euro per i danni
subiti. “
Purtroppo il
giudice ha rilevato che, in base alla legge 300 del 1970, "non può tenersi conto delle
sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro applicazione” Così,
con una motivazione puramente tecnica
che non entra nel merito dei richiami (giustificati o meno che fossero), viene a
cadere non solo il ricorso ma anche l’accusa di mobbing nei confronti dell’ULSS,
che si fondava sulla natura di quei richiami.
Resta comunque il fatto che le “attenzioni”
nei confronti del medico sono nate, guarda caso, proprio quando questi stava
conducendo una campagna di informazione sull’inquinamento da PFAS mentre tutte
la autorità dormivano, minimizzavano e il Giornale di Vicenza metteva in
discussione la nocività dei perfluorati.
A
nome di quanti oggi pagano il prezzo della contaminazione delle acque e del
territorio in balia di industrie che hanno usato i rifiuti in maniera, a dir
poco, criminale e di amministratori e politici ciechi e sordi al grido che viene
dai cittadini, esprimo, a nome di tutto il movimento ZERO PFAS, totale e
incondizionata solidarietà al dott. Vincenzo Cordiano, esempio di grande coraggio
e abnegazione nello svolgere quello che è il compito di ogni medico e di ogni
operatore sanitario e cioè fare opera di educazione sanitaria ai cittadini e
denunciare quanto, nell’ambiente, è causa di grave nocività.
Per anni
Vincenzo ha svolto questo compito in assoluta solitudine ma il tempo gli ha
dato ragione e questa sconfitta giudiziaria
torna totalmente a suo onore: il
dipendente di una ULSS che viene sanzionato perché grida al mondo la verità che
altri nascondono.
Giovanni Fazio
Nessun commento:
Posta un commento