UN PARADISO VERDE E INCONTAMINATO SOTTO LA PIATTA.
Con gli abitanti di Crespadoro |
Regione ha dato parere
negativo alla richiesta di derivazione per realizzare due centraline idroelettriche a Crespadoro, ovvero
quelle di maggiore potenza e impatto tra le 11 di cui è
stata fatta richiesta da tempo.
stata fatta richiesta da tempo.
la prima con una potenza
di 197,60 kw, una tubazione di un chilometro e 300 metri e un salto di 158
metri;
la seconda di 68,32
kw, condotta di 1 chilometro e 200 metri e un salto di 199.
La notizia del
blocco fa seguito a una lotta iniziata da alcuni cittadini di Crespadoro, Pio,
Gabriella, Guglielmo, Graziano
e pochi altri già
durante la precedente amministrazione comunale che, di fatto, aveva dato
tacitamente via libera ai progetti.
Malgrado
l’atteggiamento dell’amministrazione comunale si costituì un comitato informale
e iniziò una raccolta di firme per bloccare i progetti.
Intubare undici sorgenti o tratti di esse per vari chilometri
significava privare dell’acqua l’intero bacino con le conseguenze che ognuno
può immaginare riferite all’ambiente ma anche alla
solidità e tenuta del suolo
sovrastante Campodalbero e Crespadoro.
7 maggio 2016 incontro con gli abitanti di Credspadoro |
Sono state avvisate le famiglie dei residenti, alcune delle quali aderirono all’iniziativa di lotta.
I promotori della difesa delle sorgenti del
Chiampo chiesero aiuto alla CiLLSA che
sostenne l’iniziativa del comitato continuando la raccolta delle firme nella piazza di Arzignano, divulgando il fatto
attraverso incontri, volantinaggi e gazebo.
Arzignano 29 aprile 2017 |
CiLLSA fu anche tramite dell’incontro tra i membri del comitato e la consigliera regionale Cristina Guarda che portò la questione a livello regionale.
Emanuela Dal Cengio, subentrata al
sindaco uscente, si dimostrò fin dall’inizio contraria ai progetti in via di
approvazione e aperse un nuovo fronte di lotta cercando di impedirne la
realizzazione.
Ci incontrammo con la dinamica sindaca insieme all’avvocato Edoardo Bortolotto nel comune di Crespadoro per analizzare la situazione e studiare le possibili azioni da intraprendere.
Necessaria comunque era la mobilitazione di tutta la comunità e
la divulgazione di quanto stava avvenendo a danno della nostra montagna e del
nostro torrente.
Purtroppo la recente delibera
della Giunta Regionale n. 1988 del 23 dicembre 2015, dava poco spazio alle
possibili iniziative per fermare gli undici progetti.
Malgrado ciò la campagna di
lotta e di informazione e le 1300 firme
raccolte sono state la spinta del
recente verdetto della commissione VIA che taglia la testa al toro ritenendo pericolosi
per l’ambiente e per la stessa struttura del territorio, i progetti presentati
per due centraline.
E’ evidente che nemmeno gli altri progetti potranno sfuggire al giudizio severo della VIA poché insistono nello stesso ambito e creano le medesime problematiche delle due centraline già bocciate. Si sta aprendo pertanto una strada piena di promesse per la fine del pericolo centraline nella valle del Chiampo.
Riportiamo con
piacere le dichiarazioni della brava sindaca al Giornale di Vicenza:
«Non sono contraria all'energia
pulita, ma tutti questi impianti sono sfruttamento del territorio; ne abbiamo
già una di Eusebio Energia a Ferrazza da anni sul territorio, senza problemi, e
una seconda in costruzione a Laita Righello. Ma non possiamo pensare che possano diventare 11, tutte sul torrente
Chiampo in meno di 15 chilometri di corso d'acqua, che così andrebbe in secca.
Una delle due che ha ricevuto
il no tra l'altro si trova vicino alla sorgente di Brassavalda, dove la scorsa
estate ci sono stati problemi di emergenza idrica.
Mi sono insediata a giugno 2016
e dopo neanche un mese è stata approvata la prima delibera di giunta contraria
alle centraline idroelettriche. “
Siamo a buon punto di una storia che grazie alla sinergia tra cittadini, sindaca, associazione ambientalista e consigliera regionale di minoranza, ha sortito un successo che ci auguriamo, raggiunga in pieno l’obiettivo di salvaguardare la nostra vallata dalla speculazione che la aggredisce da tutte le parti.
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