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martedì 14 gennaio 2025

Dal golfo di Salerno al Viet Nam vongole ritirate perché contengono PFAS.

 



   

Richiamate altre vongole surgelate con PFAS

13 Gennaio 2025

Nel corso del fine settimana, il Ministero della Salute ha diffuso due nuovi richiami: si tratta di altre vongole sgusciate surgelate con PFAS e confezioni di infusi per migrazione di idrocarburi degli oli minerali.

Il richiamo delle vongole surgelate

Il Ministero ha segnalato il richiamo da parte del produttore di un lotto di vongole sgusciate surgelate (Paphia textile) distribuito da Nuove Eurogel Sud Srl. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza dello PFAS acido perfluoroottanoico (PFOA) in quantità superiori ai limiti consentiti. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 200 grammi, con il numero di lotto NV210524 e la data di scadenza 30/06/2026.

L’azienda Scongelando Srl ha prodotto le vongole sgusciate richiamate. Lo stabilimento di produzione si trova in viale Brodolini, Zona Industriale, Battipaglia, in provincia di Salerno (marchio di identificazione CE IT G1U41).

In precedenza, i supermercati Decò e il Ministero della Salute avevano già segnalato un altro richiamo di vongole sgusciate surgelate con PFOA in eccesso, in quel caso a marchio Coralfish. I  mercati Decò hanno segnalato il richiamo da parte del produttore di un lotto di vongole del Pacifico sgusciate, cotte e surgelate a marchio Coralfish. Il motivo indicato è la presenza dello PFAS acido perfluoroottanoico (PFOA) in quantità superiori ai limiti consentiti. Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 800 grammi, con il numero di lotto VN121IV367BL e la data di scadenza 30/06/2026.

Anche il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo L’azienda Ngoc Ha Co. Ltd. Food Processing and Trading ha prodotto le vongole richiamate e Panapesca Spa le ha commercializzate in Italia. Lo stabilimento di produzione si trova in Hoi Hamlet, nel villaggio di Kim Son, distretto di Chau Thanh, provincia di Tien Giang, in Vietnam (marchio di identificazione DL 121)

 


Sono solo due recenti episodi (pubblicati dal “ il Fatto alimentare” che testimoniano la contaminazione mondiale delle molecole tossiche e cancerogene  la cui produzione è in aumento. Gli scienziati di tutto il mondo continuano a lanciare appelli per salvare il genere umano e il pianeta dalla diffusione sempre più massiva di queste sostanze chimiche  non esistenti in natura e persistenti per decine di anni nei nostri organismi .

La valutazione IARC (Istituto internazionale per la ricerca sul cancro)

Un gruppo di lavoro di 30 esperti internazionali provenienti da 11 Paesi è stato convocato dal programma delle Monografie IARC e, dopo aver esaminato a fondo la vasta letteratura pubblicata, ha classificato il PFOA come cancerogeno per l’uomo (Gruppo 1) e il PFOS come possibile cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2B).

Un riassunto delle valutazioni finali è stato ora pubblicato online su The Lancet Oncology . La valutazione dettagliata è stata pubblicata nel 2024 come Volume 135 delle Monografie IARC .

 

Il cancro non è l’unica patologia correlata alla contaminazione da PFAS. Tra gli altri gravissimi danni alla salute, segnaliamo  quella che possiamo definire  una vera e propria maledizione nelle gravidanze dove possono provocare gravissimi danni alla partoriente, aborti ripetuti e danni irreversibili alla prole.




Il 7 febbraio 2023, l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha pubblicato la proposta di restrizione REACH sui PFAS. La proposta è stata predisposta dalle autorità di Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia ed è stata presentata all'ECHA il 13 gennaio 2023.

 Il suo obiettivo è ridurre le emissioni di PFAS nell'ambiente e rendere i prodotti e i processi più sicuri per le persone. Le autorità che hanno predisposto il dossier di restrizione hanno indicato due possibili scenari di restrizione (“Restriction Options”, RO). Entrambi gli scenari di restrizione prevedono la messa al bando della produzione, l’uso e l’immissione del mercato dei PFAS come sostanze. Inoltre, i PFAS non potranno essere immessi sul mercato in un’altra sostanza, come costituenti di altre sostanze, in miscela o in articoli al di sopra di determinate concentrazioni.

Nel settembre del 2023 la Confindustria ha presentato all’ECHA un documento con cui, sostanzialmente, si oppone alle richieste di bando dei PFAS così come sopra proposte.

Rifacendosi alla legislazione britannica, molto più blanda in materia Confindustria dichiara:

 “Riteniamo che, data la mancanza di informazioni sulla pericolosità di alcuni PFAS e sulla reale estensione di utilizzo dei PFAS nelle varie catene del valore e nei settori a valle, tale approccio sarebbe da adottare anche per l'UE.”

 Già., l’affermare che mancherebbero “informazioni sulla pericolosità dei PFAS”  è una vera e propria FAKE NEWS che tende a disorientare l’opinione pubblica e basta questo per inficiare l’intero documento che mira a sostenere la continuazione dell’uso dei PFAS nel settore industriale.

Il carattere di PERSISTENZA  che è proprio di queste molecole, tossiche e cancerogene, è di per sé un FATTORE DI RISCHIO.

Ritorneremo a giorni sull’argomento pubblicando un prezioso resoconto della rivista LE MONDE.

Nel frattempo “occhio alla vongole” chiamate  anche le “spazzine del mare” per la loro capacità di filtrare l’acqua liberandola dalle sue impurità chimiche, fisiche e batteriche, trasferendole, ovviamente, al proprio interno.

Giovanni Fazio

 








 

 

 


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