Richiamate altre
vongole surgelate con PFAS
13
Gennaio 2025
Nel
corso del fine settimana, il Ministero della Salute ha diffuso due nuovi
richiami: si tratta di altre vongole sgusciate surgelate con PFAS e
confezioni di infusi per migrazione di idrocarburi degli oli minerali.
Il richiamo delle vongole surgelate
Il
Ministero ha segnalato il richiamo da
parte del produttore di un lotto di vongole sgusciate surgelate (Paphia
textile) distribuito da Nuove Eurogel Sud Srl. Il motivo indicato
sull’avviso di richiamo è la presenza dello PFAS acido perfluoroottanoico
(PFOA) in quantità superiori ai limiti consentiti. Il prodotto in questione
è venduto in confezioni da 200 grammi, con il numero di lotto NV210524 e la
data di scadenza 30/06/2026.
L’azienda
Scongelando Srl ha prodotto le vongole sgusciate richiamate. Lo
stabilimento di produzione si trova in viale Brodolini, Zona Industriale, Battipaglia,
in provincia di Salerno (marchio di identificazione CE IT G1U41).
In
precedenza, i supermercati Decò e il Ministero della Salute avevano già
segnalato un altro richiamo di vongole sgusciate surgelate con PFOA in
eccesso, in quel caso a marchio Coralfish. I
mercati Decò hanno segnalato il richiamo da parte del produttore di un lotto di vongole
del Pacifico sgusciate, cotte e surgelate a marchio Coralfish. Il
motivo indicato è la presenza dello PFAS acido perfluoroottanoico (PFOA)
in quantità superiori ai limiti consentiti. Il prodotto interessato è venduto
in confezioni da 800 grammi, con il numero di lotto VN121IV367BL e la data di
scadenza 30/06/2026.
Anche il Ministero della Salute ha segnalato il
richiamo L’azienda Ngoc Ha Co. Ltd. Food Processing and Trading ha
prodotto le vongole richiamate e Panapesca Spa le ha
commercializzate in Italia. Lo stabilimento di produzione si trova in Hoi
Hamlet, nel villaggio di Kim Son, distretto di Chau Thanh, provincia di Tien
Giang, in Vietnam (marchio di identificazione DL 121)
Sono
solo due recenti episodi (pubblicati dal “ il Fatto alimentare” che
testimoniano la contaminazione mondiale delle molecole tossiche e
cancerogene la cui produzione è in
aumento. Gli scienziati di tutto il mondo continuano a lanciare appelli per
salvare il genere umano e il pianeta dalla diffusione sempre più massiva di
queste sostanze chimiche non esistenti
in natura e persistenti per decine di anni nei nostri organismi .
La valutazione IARC (Istituto internazionale per la ricerca sul
cancro)
Un
gruppo di lavoro di 30 esperti internazionali provenienti da 11 Paesi è stato
convocato dal programma delle Monografie IARC e, dopo aver esaminato a fondo la
vasta letteratura pubblicata, ha classificato il PFOA come cancerogeno
per l’uomo (Gruppo 1) e il PFOS come possibile cancerogeno per
l’uomo (Gruppo 2B).
Un
riassunto delle valutazioni finali è stato ora pubblicato online su The
Lancet Oncology . La valutazione dettagliata è stata pubblicata nel 2024 come Volume 135 delle Monografie IARC .
Il cancro non è l’unica patologia correlata alla contaminazione da
PFAS. Tra gli altri gravissimi danni alla salute, segnaliamo quella che possiamo definire una vera e propria maledizione nelle
gravidanze dove possono provocare gravissimi danni alla partoriente, aborti
ripetuti e danni irreversibili alla prole.
Il
7 febbraio 2023, l'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha
pubblicato la proposta di restrizione REACH sui PFAS. La proposta
è stata predisposta dalle autorità di Danimarca, Germania, Paesi Bassi,
Norvegia e Svezia ed è stata presentata all'ECHA il 13 gennaio 2023.
Il suo obiettivo è ridurre le
emissioni di PFAS nell'ambiente e rendere i prodotti e i processi più
sicuri per le persone. Le autorità che hanno predisposto il dossier di
restrizione hanno indicato due possibili scenari di restrizione (“Restriction
Options”, RO). Entrambi gli scenari di restrizione prevedono la messa al
bando della produzione, l’uso e l’immissione del mercato dei PFAS
come sostanze. Inoltre, i PFAS non potranno essere immessi sul mercato in
un’altra sostanza, come costituenti di altre sostanze, in miscela o in articoli
al di sopra di determinate concentrazioni.
Nel
settembre del 2023 la Confindustria ha presentato all’ECHA un documento
con cui, sostanzialmente, si oppone alle richieste di bando dei PFAS
così come sopra proposte.
Rifacendosi
alla legislazione britannica, molto più blanda in materia Confindustria
dichiara:
“Riteniamo che, data la
mancanza di informazioni sulla pericolosità di alcuni PFAS e sulla reale
estensione di utilizzo dei PFAS nelle varie catene del valore e nei settori a
valle, tale approccio sarebbe da adottare anche per l'UE.”
Già., l’affermare che mancherebbero “informazioni
sulla pericolosità dei PFAS” è una vera e
propria FAKE NEWS che tende a disorientare l’opinione pubblica e basta questo
per inficiare l’intero documento che mira a sostenere la continuazione dell’uso
dei PFAS nel settore industriale.
Il
carattere di PERSISTENZA che è proprio
di queste molecole, tossiche e cancerogene, è di per sé un FATTORE DI
RISCHIO.
Ritorneremo
a giorni sull’argomento pubblicando un prezioso resoconto della rivista LE
MONDE.
Nel
frattempo “occhio alla vongole” chiamate
anche le “spazzine del mare” per la loro capacità di filtrare l’acqua
liberandola dalle sue impurità chimiche, fisiche e batteriche, trasferendole, ovviamente, al proprio interno.
Giovanni
Fazio
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