LA SANITA' VENETA INFIERISCE SUI PIU' POVERI
Assessore alla Sanità Veneta Manuela Lanzarin |
Leggo su Facebook una testimonianza dell’infimo livello cui si è ridotta la sanità pubblica nel Veneto:
“Ora la nostra Ulss7 Pedemontana, Ospedale di Santorso, CHIEDE agli
EMODIALIZZATI non autosufficienti per patologia grave, di PAGARE il trasporto
in ambulanza un euro al Km.
La persona che me lo ha appena segnalato è una giovane donna di Poleo con
VAD (cuore meccanico) e DIALIZZATA che non può più né guidare né lavorare a
causa dei gravi problemi di salute. Da mesi è in attesa che la Commissione
Medica INPS la convochi per il riconoscimento di invalidità e accompagnatoria.
La distanza dalla sua casa di Poleo di Schio e Ospedale di Santorso è di 10
km + 10 km per il rientro, 3 volte la settimana. Per un totale di 260 euro al
mese.
Il Servizio Sanitario Nazionale garantisce ai soggetti nefropatici cronici
in trattamento dialitico il rimborso delle spese di trasporto dal domicilio al
Centro Dialisi, nei limiti e con le modalità fissati dalle Regioni. (L.E.A.)
Ora chiedo -pubblicamente- ai signori della Regione Veneto se è davvero
questa la tutela delle persone fragili con gravi patologie ed entrate
economiche irrisorie o nulle, non bastanti né per vivere, né per sopravvivere.
Sono INDIGNATA.”
Pochi giorni fa ho partecipato ad un incontro pubblico nel municipio di
Trissino. I relatori erano l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e
la responsabile del Dipartimento di prevenzione regionale dottoressa Francesca
Russo.
Alle nostre critiche sull’andamento della lotta alla contaminazione delle
PFAS nella nostra regione l’assessore, non sapendo cosa rispondere, ha più
volte pronunciato la frase “ Io sto dalla vostra parte”
No cara assessore, la nostra parte è quella su descritta. È quella delle
lunghe file di attesa senza neppure una data sicura per un esame o una visita
specialistica, la nostra parte è quella delle
vittime di un servizio sanitario evanescente e privatizzato
selvaggiamente.
La sua invece è quella di coloro che lo hanno distrutto con tagli annuali
di posti letto, di servizi, di interi reparti ospedalieri e di personale. È
quella di coloro che non hanno programmato i posti all’Università per garantire
il ricambio generazionale di medici e infermieri. La sua parte è quella che ha
elevato un muro di ticket contro il bisogno di salute dei cittadini.
La sua parte è quella che tuttora non finanzia l’Università, non provvede a
modificare o eliminare il numero chiuso per l’accesso a medicina e alle
specializzazioni e continua a tagliare ospedali e posti letto.
Ma, si ricordi che la guerra i morti, non li fa solo là. Li fa anche qua,
ogni giorno.
Giovanni Fazio
Come si può non essere d'accordo? Ma l'opinione pubblica è inesistente. Ognuno per sé stesso, sperando che queste situazioni non ci riguardino mai. Salvo poi quando ci si trova nel guado, ritrovarci disperatamente soli... Poveri noi 😞
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