DIRITTI UMANI IN QUESTIONE
Negli USA una causa di 70.000 abitanti della West Virginia contro DuPont, accusata di avere contaminato con scarichi di PFAS il fiume Ohio e le popolazioni abitanti lungo il suo corso, si è conclusa con il pagamento, da parte della multinazionale, di 700 milioni di dollari ai cittadini inquinati.
Se
non avesse temuto una condanna ancora più drastica l’azienda produttrice di
perfluorati, non avrebbe sborsato questa enorme somma alle vittime dell’inquinamento
da essa determinato.
Questa è storia e non giurisprudenza, tuttavia
la storia ha una pregnanza e un peso che schiaccia qualunque ipotesi assolutoria o minimizzante, qualunque perizia
di esperti conniventi con le lobby.
La
pregnanza della somma sborsata è un macigno che nessuna Miteni potrà mai
scrollarsi di dosso. È realtà più schiacciante e più solida di qualunque
ipotesi scientifica, come tutto ciò che è veramente accaduto.
Oggi gli operai della ex Miteni hanno chiesto
che la causa di risarcimento contro la multinazionale di Trissino non venga
archiviata.
Gli operai della ex Miteni portano nei propri
organi e nel proprio sangue le molecole tossiche assorbite in lunghi anni di
permanenza a diretto contatto con esse. Tutti loro sono a rischio e le tremende
patologie correlate, che hanno già spazzato via
i loro compagni più anziani, potrebbero scatenarsi da un momento all’altro.
Come l’amianto, anche le PFAS uccidono.
Archiviare la causa sarebbe inaccettabile, non
solo dalle vittime della Miteni ma da tuto il popolo Italiano che non accetta
più escamotage né scappatoie giuridiche per
chi dissemina morte.
Questo è il motivo per cui stamattina, 8 giugno
2023, insieme a molte altre sigle del movimento ecologista abbiamo presidiato
il tribunale di Vicenza perché la giustizia che chiedono gli operai è anche la
nostra e quella dei nostri figli per i quali chiediamo un futuro in cui la
salute e la vita non siano più barattabili con il posto di lavoro.
POST SCRIPTUM
L’udienza, iniziata poco dopo le
13.00 si è conclusa con l’intervento del Gip che si riserva di studiare il caso.
Ci si risentirà probabilmente a settembre.
Non possiamo mollare! La pressione sociale sulla magistratura deve continuare perché il diritto di chi non conta sia rispettato in una provincia in cui il potere di chi conta è pervasivo e onnipotente.
Difendere gli operai della ex
Miteni è, fuor di retorica, la vera continuazione della Resistenza, la difesa del
Diritto, dei valori che la Costituzione attribuisce al Lavoro, dei diritti
sociali e, inevitabilmente, dei Diritti Umani, visto che di salute in ultima
analisi si parla, di salute scientemente messa a rischio, di salute che
scientemente continua ancora ad essere a rischio per una grandissima parte
della popolazione.
Giovanni Fazio
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