Se invece di startene al
chiuso dei tuoi palazzi veneziani, tu Zaia venissi a farti un giretto, assieme
ai tuoi yesmen e yesgirl e a quei medici che stanno facendo carriera sulla
pelle dei loro colleghi morti, in un ospedale Covid della tua Regione e ti chiedessero
di indossare gli strumenti di protezione quali quelli che indosso io ogni volta
che devo entrare nel bunker, penso che scapperesti a gambe levate e la smetteresti
di fare il figo in tivvù.
Sono
stufo dei politicanti da quattro soldi che per meri fini elettoralistici fanno
a gara a chi arriva per primo a riaprire e tornare alla maledetta “normalità”
sulla pelle dei miei connazionali.
Oggi a
quanto pare la mia conterranea Santelli,” governatrice” della Calabria, regione
in cui nacqui tanti anni fa, ha battuto tutti sul tempo, annunciando la fine
dell’emergenza e decretando la riapertura di bar e altri locali pubblici. Per
fortuna molti sindaci calabresi si sono rifiutati di seguire la scelta
scellerata della governatrice preannunciando l’emissione di ordinanze che
rigettano la decisione della presidente, tanto che i bar sono rimasti chiusi.
La loro
decisione sembra essere condivisa dal Presidente dell’ANCI (l’associazione
nazionale die comuni italiani), il Sindaco di Bari De Caro ha preannunciato il
parere contrario ad una riapertura precoce e la loro insoddisfazione del
protagonismo dei “governatori regionali” che fanno a gara a chi arriva per
primo alla conferenza stampa durante la quale danno numeri a vanvera.
Zaia
e compagnia bella, vi ricordo che in Italia il coronavirus ha provocato 30.000
morti, di cui oltre 150 medici, oltre a decine di infermieri, farmacisti e
altri operatori sanitari.
Quanti morti ci sono
stati tra i governatori? Zero.
Quante
morti si segnalano fra i dirigenti amministrativi incaricati di comprare i
dispositivi di protezione individuale (tute ecc.) da fornire ai medici direttamente
esposti, e che spesso valgono meno della carta igienica? Zero
Dispositivi
che diciamolo chiaramente, anche in Veneto che pure passa per essere la Regione
modello sono assolutamente inadatti a proteggere completamente il personale
sanitario. Che continua a contagiarsi sul posto di lavoro.
ISTRUZIONI DI ACCOMPAGNAMENTO DELLE PSEUDO MASCHERINE DISTRIBUITE DA ZAIA |
Se
invece di startene al chiuso dei tuoi palazzi veneziani, tu Zaia venissi a
farti un giretto, assieme ai tuoi Yesmen e Yesgirl e a quei medici che stanno
facendo carriera sulla pelle dei loro colleghi morti, in un ospedale Covid
della tua Regione e ti chiedessero di indossare gli strumenti di protezione
quali quelli che indosso io ogni volta che devo entrare nel bunker, penso che
scapperesti a gambe levate e la smetteresti di fare il figo in tivvù.
Quanti morti fra
industriali e padroni delle cui sorti economiche, Zaia e compagnia bella,
sembrate preoccuparvi più che della salute dei cittadini che vi hanno eletto i quali, molto saggiamente, ritengono in maggioranza che
forse conviene starsene ancora tranquilli per un po' e non seguire le vostre
sparate propagandistiche.
Vincenzo Cordiano
Riporto integralmente il testo
scritto il 30 aprile 2020 dal dott. Vincenzo Cordiano, ematologo, presidente
regionale dell'ISDE (associazione internazionale medici per l'ambiente).
Da alcuni mesi il dott.
Cordiano era in pensione ma quando ha sentito l'appello per il rientro in
servizio dei medici per aiutare i colleghi nella lotta al coronavirus, si è
presentato ed è rientrato in servizio: in prima linea.
Auguro
a Vincenzo, con tutto l'affetto e l'amicizia che mi lega a lui da anni e la
stima per il suo coraggio e per la chiarezza con cui affronta chi governa
malissimo la nostra regione, di tornare presto tra noi quando, speriamo,
tutto sarà finito.
LONIGO 01/10/2017 CON L'AVVOCATO ROB BILLOT E VINCENZO CORDIANO |
Giovanni Fazio
Complimenti dott. Cordiano! Lei è degno erede dei nostri partigiani/e che hanno combattuto con molto coraggio per la nostra dignità di cittadini liberi. Luigina Venezia
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