Riporto un breve stralcio della relazione della COMMISSIONE
PARLAMENTARE DI INCHIESTA (PAG. 16 E 17)
“Altro
aspetto della vicenda è quello della sicurezza dei lavoratori.
Su questo fronte il
Tagliaferri, addetto al Nucleo ecologico dei Carabinieri di Treviso,
nell’audizione del 14 settembre 2017, ha riferito che, a seguito del
sopralluogo effettuato in data 25 giugno 2017, erano in corso dei controlli
mirati, con l’ausilio dello Spisal di
Venezia, che in realtà si chiama ULSS 3 Serenissima (ha cambiato da poco
dicitura).
Gli accertamenti non erano conclusi, Mercoledì 14 febbraio 2018 – 22
– Commissione di inchiesta 17 in quanto, sempre secondo quanto riferito dal
Tagliaferri, dalla documentazione rinvenuta presso l’azienda era emerso che gli operai hanno valori di
PFOA (acido perfluoroottanoico) nel siero “a livelli stellari”, pari a 90.000
nanogrammi per litro, “i più alti
del mondo”, come rilevati dallo stesso professor Giovanni Costa della
Clinica del lavoro di Milano, medico storico della società Miteni, in quanto lo
è stato per circa trent’anni fino al 31 dicembre 2016.
Tali dati, nel corso
degli anni, erano stati puntualmente trasmessi, con tanto di ricevuta di
ritorno, da Miteni allo Spisal competente, che è quello di Arzignano.
Tuttavia, il professor
Costa aveva sempre circoscritto il problema e, a sua volta, lo Spisal di Arzignano ne aveva avallato la
teoria sulla mancanza di pericolosità delle elevate presenze di PFAS nel sangue
(90.000 ng/l); il professor Costa infatti aveva sempre cercato di sminuire
la gravità della situazione sanitaria dei lavoratori della Miteni, sostenendo
che, a parte un po’ di colesterolo, grossi problemi non ve ne erano.”
Malgrado tutti i tentativi messi in atto da chi
tenta di oscurare la attenzione pubblica su Arzignano, la commissione di
Inchiesta parlamentare la rimette nell’occhio del ciclone.
Si tratta, come ognuno di voi può capire
leggendo questo stralcio della relazione della commissione parlamentare, di
affermazioni gravissime che coinvolgono
direttamente lo SPISAL della ULSS di Arzignano e i massimi dirigenti dello stesso
e della stessa ULSS.
Nella relazione parlamentare tuttavia non si fa
accenno a eventuali dati su contaminazione da PFAS relativi agli operai che lavorano nel distretto conciario.
È
presumibile che tutte le aziende che usano gli spruzzi per impermeabilizzare e
rendere antimacchia le pelli usino prodotti
perfluoroalchilici.
perfluoroalchilici.
È stata effettuata la ricerca dei PFAS nel
sangue dei lavoratori di Arzignano? Chi esercita la vigilanza sulla salute di
questi lavoratori? Sono gli stessi che asserivano e certificavano che 90.000
nanogrammi di PFOA nel sangue non costituivano alcun pericolo per la salute?
Dopo
quanto emerso è legittimo porsi queste domande.
Chiediamo chiarezza e controlli:
Vogliamo che sia reso noto quali sostanze si usano nelle aziende
arzignanesi e nel distretto conciario e quali reali controlli in merito si
fanno sugli operai per non dovere piangere in futuro la stessa sorte degli
operai della Miteni.
Nessun commento:
Posta un commento