Infertilità e lesioni al sistema riproduttivo
Sconcertante conferma dell’università di Padova
Dopo la bomba dei dati sugli operai Miteni
imboscati dallo SPISAL di Arzignano (i dirigenti sono ancora là però), scoppia la seconda bomba certificata dall’Università
di Padova che conferma i danni
all’apparato riproduttivo dei bambini e degli adulti da parte dei PFAS.
Adesso il
procuratore generale Cappelleri non
potrà più dichiarare di non sapere e dovrà procedere nei confronti di quanti
sono responsabili del più grande inquinamento avvenuto nel Veneto.
Ne deriva che anche il sindaco Giorgio Gentilin non potrà più
nascondersi dietro i limiti (altalenanti) fissati da Zaia per negare ancora una
volta l’acqua non contaminata ai bambini e alle gravide, come chiediamo già dal
2015.
I limiti
non hanno senso di fronte al fatto che queste sostanze si accumulano nell’organismo
per anni senza potere esserne espulse, come ha dichiarato la dottoressa Francesca Russo, Responsabile regionale del Dipartimento
di Prevenzione, al convegno sui PFAS tenutosi a Venezia nel febbraio del 2017 “per smaltire le sostanze dall’organismo ci
vogliono 20 anni e non i 3-5 previsti”
Nella stessa occasione sia lei che il dott. Mantoan Direttore generale della
sanità denunciarono gravi problemi per
le gravidanze e per i feti.
Adesso la
ricerca di Padova conferma che le lesioni
all’apparato riproduttivo cominciano già nel feto.
Un altro punto che non si potrà ignorare è
quello della necessità di un
monitoraggio nella popolazione di Arzignano e una ricerca dei PFAS nel sangue
degli operai del comparto conciario
Finora gli arzignanesi sono stati esclusi da
tutte le misure di prevenzione adottate per tutte le altre cittadine dell’area
inquinata e, guarda caso, la città di Arzignano è a pochi passi dalla Miteni e
dal distretto conciario.
E’ anche venuto il momento, dopo le rilevazione
dell’Università di Padova, che le mamme
di Arzignano, come hanno già fatto le mamme degli altri comuni, capiscano
che i loro bambini non fanno parte di una razza speciale, indenne da tutte le
contaminazioni, e si muovano prima che sia troppo tardi.
Non possiamo lasciare che un velo di omertà
nasconda ai cittadini di Arzignano lo stato reale della situazione sanitaria.
SABATO 24 FEBBRAIO ALLE 10.30 SAREMO DAVANTI AL TRIBUNALE DI
VICENZA PER SOLLECITARE I GIUSTI PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI DI FRONTE A UNA
SITUAZIONE CHE DI GIORNO IN GIORNO SI RIVELA SEMPRE PIU’ DRAMMATICA.
La CiLLSA e il Comitato ZERO PFAS Agno Chiampo invitano tutti i
cittadini responsabili a partecipare.
Giovanni Fazio
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