
Nella città in cui per tradizione l’ideologia dominante
era stata fino a oggi quella dei conciari, cioè quella del profitto, a volte a
tutti i costi, si fa strada quella della vita, dei bambini che le mamme
vogliono preservare dagli effetti devastanti dei perfluorati.
Nella
città in cui a livello istituzionale non si parla di chiusura della Miteni,
nelle nostre sale strapiene si chiede a gran voce che la fabbrica che ha
inquinato l’acqua di mezzo Veneto venga fermata.
Nella
città in cui il Giornale di Vicenza fa da sponda a chi dice che “l’acqua che
noi beviamo è assimilabile all’acqua oligominerale” le mamme chiedono acqua
senza PFAS nelle mense scolastiche e negli asili.
Abbiamo affrontato di petto l’ideologia del mercato contrapponendole quella dell’umanesimo, dei diritti di tutti contro gli interessi di pochi.
Continueremo fino in fondo.

Un simbolo importante che vale per chi crede che
sia un dio ma anche per chi pensa che sia solo il redentore di una umanità impoverita
dal capitalismo rampante, dall’odio razziale, dalle banche rapaci e criminali,
dagli inquinatori senza coscienza, dai cementificatori, da quelli che
avvelenano i campi e i raccolti.
Credere nella vita e lottare per la vita dei
bambini, di coloro che si troveranno un mondo impoverito e distrutto dai veleni
e dalla speculazione, un mondo senza lavoro e senza pensione, per noi significa
cominciare dal disvelamento degli sporchi interessi che legano i fabbricanti e
gli utilizzatori di PFAS a una politica malata e lontana mille miglia dall’umanità.
Anche ad Arzignano è ora di cambiare!
Giovanni Fazio
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