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sabato 16 settembre 2017

TUTTA LA VERITA’ SUI PFAS


La commissione parlamentare di inchiesta incontra i portavoce delle associazioni, comitati, gruppi di cittadini inquinati dalla Miteni.

Si è incontrato ieri in prefettura a Vicenza, per una audizione da parte della “Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati” il movimento dei comitati, delle associazioni e di tutti i gruppi che nelle tre province venete inquinate da MITENI protestano e lottano contro l’inquinamento della multinazionale.

La Commissione Bicamerale in visita alla MITENI
I portavoce ammessi all’udienza hanno presentato le documentazioni e le richieste di migliaia di persone danneggiate dalla ditta e dall’inefficacia e pressappochismo con cui si sono mosse fino ad ora le autorità politiche, sanitarie e giudiziarie preposte alla tutela della salute dei cittadini e alla salvaguardia dell’ambiente.

Relazionando alla Commissione, i portavoce hanno espresso le

richieste del popolo degli inquinati:

acqua potabile vera (senza PFAS), cibi non inquinati, chiusura della fonte dell’inquinamento che riguarda 400.000 cittadini, cioè della produzione della MITENI, fino a quando non sia dimostrata in maniera provata e incontrovertibile la totale assenza di inquinamento da parte della multinazionale, il risarcimento dell’enorme danno da essa arrecato alle popolazioni, al territorio, ai produttori agricoli, agli allevatori e alle industrie alimentari, garanzie per il personale dipendente dell’azienda che, oltre a presentare gravissimi livelli di inquinamento non deve essere penalizzato anche economicamente per colpe che non sono sue. 

Chiedono infine che i responsabili, a tutti i livelli del danno arrecato siano puniti penalmente.



I portavoce hanno chiesto altresì la messa a punto di nuovi acquedotti liberi da contaminazione da PFAS, la bonifica dei pozzi dove possibile, la distribuzione di acqua non contaminata agli allevatori, nuove norme relative alla gestione dei rifiuti da parte delle aziende locali, in particolare relative al settore conciario, corresponsabile dello stato di degrado ambientale;

hanno chiesto

la distribuzione di acqua priva di inquinanti alle popolazioni tramite autobotti o altri mezzi, l’estensione dei controlli sanitari ai bambini, agli over 65 e ai cittadini delle altre aree inquinate ingiustamente esclusi dallo screening.

La messa al bando di tutti i prodotti alimentari inquinati che aumentano la contaminazione delle persone e vanificano le misure prese per abbassare i livelli ematici di inquinanti.

Chiedono una vera GIUSTIZIA, protestando per la lentezza con cui si muove la procura di Vicenza e per gli esposti di questi anni ripetutamente cestinati dalla stessa.

Il sindaco di Arzignano dichiara che l'acqua dell'acquedotto è "OLIGOMINERALE".
Nella foto sponsorizza "Acque del Chiampo" 


Sono state anche denunciate alla Commissione le responsabilità di quei sindaci che hanno minimizzato la gravità dell’evento, invitando i cittadini a bere l’acqua inquinata, quella di alcuni sindaci che hanno nascosto ai loro concittadini i dati in loro possesso relativi all’inquinamento dei pozzi e degli acquedotti.

Finta bottiglia di acqua minerale prodotta da "Acque del Chiampo"


E’ stato denunciato il comportamento inaccettabile dell’intero settore sanitario, per la mancanza di prevenzione relativa alla diffusione sul mercato di alimenti altamente inquinati da PFAS, per l’insufficiente formazione dei medici di base, per l’azione di alcuni operatori di alto livello, di cui da tempo è stata chiesta la rimozione da parte dei cittadini, per avere dato informazioni scorrette e non avere provveduto ad informare la cittadinanza della gravità del fenomeno inquinante.

Montagnana serata 11/09/2017


E’ stato denunciato il comportamento del governo regionale per l’assoluta confusione e leggerezza con cui è stata gestita una catastrofe di cui si è ignorata colposamente la gravità.

Montagnana interviene il parroco
E’ stata denunciata la Regione per aver rinnovato la licenza alla attività produttiva della Miteni, reiteratamente per due quinquenni, malgrado l’individuazione, effettuata dall’ARPAV, della azienda come fonte fondamentale dell’inquinamento ambientale.

Particolarmente toccante è stato l’intervento delle mamme. “Siamo partite in cinque e adesso siamo più di 1 500.”  I politici si sono trovati davanti a mamme che lottano per la salute dei loro ragazzi e non fanno sconti a nessuno. 

Come hanno sottolineato nel loro semplice ma coinvolgente intervento
 “E’ stato ferito il cuore della nostra terra”.

Concludendo, quello che è stato presentato alla Commissione è un quadro chiaro delle responsabilità, documentato ampiamente e precise proposte concrete e fattibili nell’immediato;

illustrati efficacemente i bisogni primari di tutta una grande comunità, colpita nella salute, negli interessi, nel territorio devastato.

Riteniamo che l’audizione di ieri abbia fornito alla Commissione tutti gli elementi utili per un intervento delle camere al fine di porre rapido rimedio al DISASTRO AMBIENTALE DOLOSO che ha colpito le popolazioni venete.

Giovanni Fazio



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