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mercoledì 7 giugno 2017

CARO ZAIA, COSA HAI FATTO FINO AD ORA?


E’ dal 1999 che L’Europa ha adottato una strategia comunitaria in materia di sostanze che alterano il sistema endocrino. Fino ad oggi sono stati pubblicati 4 rapporti (2001, 2004, 2007, 2011).
 E’ del 2007 l’individuazione delle due maggiori sorgenti inquinanti in Italia, per quanto riguarda una classe molto pericolosa di interferenti endocrini: i PERFLUORATI.


Le due fonti indicate dal Ministero dell’ambiente sono Trissino, nel Veneto e Spinetta Marengo in Piemonte.

Non risulta che a tale data né successivamente la Regione Veneto si sia attivata in merito, malgrado la segnalazione pregnante che derivava da un piano Europeo di individuazione e difesa dagli INTERFERENTI ENDOCRINI.

Solo nel 2013 il Ministero dell’Ambiente inizia un’indagine sui PFASS nell’area indicata (cioè il comune di Trissino) incaricando l’ARPAV di redigere una mappa dell’inquinamento.

L’ARPAV individua nella azienda Miteni di Trissino la sorgente fondamentale dell’inquinamento (97%).
La mappa redatta dall’Arpav dimostra che tre provincie venete sono coinvolte dall’inquinamento da PFASS.

Non risulta che a tale data, né negli anni successivi la Regione Veneto si sia attivata per fermare la causa inquinate, cioè l’emissione nell’ambiente dei perfluorati da parte della MITENI.



Risulta invece che da quella data cominciano ad attivarsi comitati locali di cittadini preoccupati per il fenomeno inquinante e che la mobilitazione popolare abbia costretto il governo della Regione a rendere conto pubblicamente della propria inattività.
22 FEBBRAIO 2015  COLOGNA VENETA

Risulta invece che la Regione veneto incarica nel 2015 l’Istituto superiore di Sanità di fissare cosiddetti “limiti di performance” per i PFAS nell’acqua potabile che vengono fissati a 1030 ng/litro, poi subito portati nel mese di agosto, quando l’opinione pubblica è distratta dalle ferie, a 2030 ng/litro.


Tutti hanno avuto modo di assistere alla penosa figuraccia della dottoressa Musmeci, responsabile della fissazione di tali limiti da parte dell’ISS in una famosa trasmissione delle IENE ma anche ad altrettante figuracce in un servizio televisivo di REPORT.

E’ chiaro che tali limiti esagerati non garantiscono nessuna sicurezza ai cittadini ma permettono ai gestori degli acquedotti di distribuire acqua altmente inquinata ma ufficialmente entro i limiti di legge.

mINISTRO DELL' AMBIENTE GALLETTI

Non risulta che Zaia in tutti questi anni abbia fatto alcunché se non chiamarsi fuori da una comunicazione ufficiale del direttore generale della sanità veneta dott. Domenico Mantoan in cui venivano elencati i danni subiti da donne gravide, neonati, feti e cittadini dalla presenza di PFASS nell’acqua potabile.

Lui, Zaia non ne sapeva niente e niente ha fatto fino a quando lo scandalo è esploso e la Procura di Vicenza ha finalmente deciso di aprire un procedimento giudiziario.

Venezia ospedale di san Giovanni e Paolo
Solo nel 2017 la Regione Veneto, fortemente pressata dall’azione dei cittadini, organizza un simposio scientifico a Venezia presso l’ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo
aula San Domenico nei giorni 22 e 23 febbraio. Obiettivo del convegno internazionale è “PROGETTARE UNO STUDIO EPIDEMIOLOGICO RELATIVO ALLA POPOLAZIONE DELLA REGIONE VENETO ESPOSTA A PFAS”.


Ci sono voluti più di quatto anni di incontri, manifestazioni, conferenze, pubblicazioni scientifiche epidemiologiche, promosse da ISDE, estremamente preoccupanti relative alle cause di morte di cittadini inquinati, perché Zaia producesse almeno una “ricerca” dalla quale stanno emergendo evidenze sul sangue dei ragazzi di quattordici anni, scelti a campione, e su altri cittadini che testimoniano di una altissima presenza di PFOA nel sangue delle persone controllate.  

Ora, su Facebook, dove sono state pubblicate le foto delle mamme e dei cittadini che protestavano a Brendola per l’inefficienza totale della Regione,  la signora Marica Arena dà
Un benvenuto doveroso a Zaia che ha dedicato più di mezz'ora del suo tempo, zittendo chi pensava lo stessimo importunando, dicendo che è un problema grave che riguarda anche loro. Si è impegnato ad ascoltare e a rispondere a tutte le domande che noi genitori vorremmo fare, un invito ed un impegno pubblico che sicuramente non lasceremo cadere nel vuoto.”
“C'è l'URGENTE necessità di avere da Roma gli 80 milioni di euro promessi, avvio URGENTE dei lavori per portarci acqua pulita, un piano di COMUNICAZIONE per far chiarezza sui valori delle analisi, ACQUA pulita subito in bottiglie di vetro GRATUITA, o in cisterne, o con autobotti soprattutto PER LE SCUOLE i centri SPORTIVI e tutte le fasce a rischio, mamme in gravidanza e anziani.”


Ma queste cose che per ora vengono solo dichiarate verbalmente (siamo in campagna elettorale) non avrebbe dovuto farle almeno 5 o 4 anni fa?
Il giochetto dello scarica barile con Roma è vecchio e stantio tanto il potere, sia qui che lì, finge solo di litigare.
Galletti ha già accontentato le Regione aumentando i limiti degli scarichi delle aziende a 3030 ng/litro.
 Gli allevatori e gli agricoltori a Sud dello sbocco del dotto ARICA restano stupefatti mentre Miteni e conciari festeggiano.



La Regione si avvia al disastro agroalimentare per l’assoluta nullità di Zaia & c. La gente si ammala ma non sono stati ancora attivati rimedi di nessun genere nei confronti delle persone colpite.

Sì caro presidente, siamo saltimbanchi, come ci ha definiti lei, che passano dalle critiche della gestione Miteni a quelle su un altro “successo” a lei direttamente ascrivibile: il pasticciaccio della PEDEMONTANA.



 Lei non sta facendo niente per impedire che tutta la regione sia irrorata da una quantità pazzesca di pesticidi, che dopo avere annaffiato ben bene piante, frutti e terreni percolano nelle falde idriche.

 Non si è accorto che l’acqua potabile della regione più ricca di acqua è agli sgoccioli.

 Non sa niente di autostrade dai sottofondi avvelenati da rifiuti di fonderia, di ospedali costosissimi e inutili che sottraggono risorse alla sanità mentre la gente muore perché non ha più soldi per curarsi e non può ricorrere alla sanità privata.



Non è capace di emanare una ordinanza che impedisca alla MITENI di continuare a inquinare bellamente.

Caro Zaia, forse lei sa menare bene il can per l’aia, sa ascoltare benignamente le mamme sconvolte per la sorte dei propri ragazzi, sa elargire promesse e buffetti sulle guance ai suoi fedelissimi, sa addossare le colpe del malgoverno a Roma o a Bruxelles. Ma che persona democratica! Ma lei, mi scusi, cosa ha fatto fino ad ora?

Giovanni Fazio (saltimbanco)


Venezia 06/06 2017 le mamme diLonigo incontrano Coletto

   






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