Ogni medico, prima di iniziare la sua attività professionale, è tenuto ad effettuare il giuramento che fissa il rispetto delle norme deontologiche fondamentali della professione.
Il primo punto del decalogo di Ippocrate recita:
“ Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento, contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l'indipendenza della professione”
Tuttavia nella nostra regione “l’indebito
condizionamento” da parte di funzionari regionali o, peggio, di chi governa e
delibera, limita sfacciatamente la
libertà e l’indipendenza della professione non consentendo ai medici di
richiedere per i propri pazienti (non residenti nella zona rossa) quegli esami che permetterebbero di conoscere la presenza
o meno di PFAS nel sangue delle persone a rischio, tra cui, in primis, vengono i
bambini e le donne in stato di gravidanza.
Ci meraviglia il fatto che gli Ordini professionali si
siano inchinati agli ukase (immotivati) della politica, senza esprimere la
minima protesta, disattendendo al loro compito che è quello di tutelare
i medici nel rispetto del codice deontologico.
Ciò è
molto umiliante per i professionisti, che vedono limitata la “libertà e indipendenza
professionale” secondo criteri che esulano dalla competenza scientifica, e rischioso per la vita e la salute di tante persone.
La regione Veneto non solo non ha il diritto di
limitare la libertà professionale dei medici nell’accertamento delle patologie
dei propri pazienti ma può essere chiamata a rispondere nel caso in cui gli accertamenti negati
possano essere causa di danni alla loro salute.
Ci aspettiamo che gli Ordini rompano questo vergognoso
silenzio e reagiscano riscattando la dignità
e la libertà professionale dei medici, restituendo al cittadino il
diritto di conoscere le cause dei propri mali e al medico quello di
esercitare, senza limitazioni burocratiche, tutte le azioni in grado di guarire
i propri pazienti.
I pfas uccidono e rovinano la vita di molti. Tuttavia PREVENZIONE
e TERAPIA adesso, in molti casi, sono possibili ma per poterle attuare sono
indispensabili gli esami attualmente negati.
Giovanni Fazio