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sabato 31 maggio 2025

SANITA’ A RISCHIO NELL’OVEST VICENTINO

Insieme al taglio del nastro inaugurale del nuovo ospedale di Montecchio la Regione taglierà 285 posti letto.

Dai 546 posti si passerà ai 253 previsti nel nuovo ospedale.                      

I DATI

Il nuovo ospedale di Arzignano-Montecchio Maggiore, attualmente in fase di costruzione, avrà infatti una capacità complessiva di 253 posti letto.

Di questi:

·                     225 saranno destinati a degenza ordinaria, cui si aggiungeranno

·                     10 posti letto per l’Osservazione Breve Intensiva (OBI) nel Pronto Soccorso

·                     12 posti per il Servizio di Dialisi

·                     6 posti per l’OBI pediatrico e ostetrico

 

Non possiamo considerare posti letto le 18 culle di pediatria (sommati dalla stampa locale per nascondere le cifre reali del taglio).

 

L'investimento complessivo per la realizzazione dell'ospedale ammonta, fino ad ora a 123,5 milioni di euro.


 Nelle tabelle i 546 posti letto del 1° gennaio 2009 Nel 2013  ne avevamo ancora 516

Non siamo gli unici a subire tagli nel nostro patrimonio storico ospedaliero. Hanno subito una sorte simile tutti gli ospedali del Veneto. Ad esempio quanto avvenuto nell’Alto Vicentino, dove nel 2012 si chiudevano i due ospedali di Schio e Thiene (700 posti letto) per aprirne uno nuovo a Santorso (400 posti letto). Una  dura cura dimagrante con cui la Regione scende al di sotto della stessa media nazionale, fanalino di coda europeo.

Se nel 2000, in Italia, erano disponibili 4,7 letti ogni 1.000 abitanti, nel 2016 erano scesi a 3,17 e nel 2021 a 3,12 ogni 1.000 residenti[1].

Nella Regione del Veneto, tra il 2016 e il 2023, il numero di posti letto pro capite è diminuito del 5,8%, passando da 3,25 a 3,06 posti letto ogni 1.000 abitanti, in coerenza con il PSSR 2019-2023 della Regione del Veneto che prevede fino a 3 posti letto per acuti per 1000 abitanti e a 0,5 posti letto di riabilitazione ogni 1000 abitanti, parametri al di sotto di quelli stabiliti a livello nazionale, (pari complessivamente a 3,7 posti letto per 1.000 abitanti[2] )

Nella tabella la crescita del settore privato in percentuale negli anni

La politica sanitaria taglia l’assistenza pubblica per favorire quella privata, con i risultati che tutti noi constatiamo quotidianamente sulla nostra pelle.

Ricordiamoci che tutte le strutture sanitarie sono patrimonio della nostra comunità, realizzate con i nostri soldi attraverso le tasse. La popolazione invecchia e ha bisogno di maggiore assistenza che non può essere delegata alla speculazione privata.

Non è più possibile accettare ulteriori tagli.

Ciò significa non avere spazio sufficiente per curare i nostri ammalati. Non è giusto sottoporre l’intera popolazione a elemosinare ricoveri urgenti, chissà dove e chissà quando, proprio mentre le risorse dell’intera regione sono ridotte al lumicino.

A prescindere dal colore politico di ciascun cittadino, è necessario difendere, tutti insieme, una preziosa risorsa perfettamente funzionante. È necessario che anche le istituzioni locali si uniscano a noi cittadini in difesa dei nostri ospedali.

Impediamo la chiusura e lo smantellamento dell’ospedale Cazzavillan e incorporiamo nel nostro patrimonio ospedaliero il nuovo ospedale montecchiano. La salute è un bene prezioso che va difeso.

Nei prossimi giorni ci ritroveremo tra quanti hanno già aderito alla costituzione del Comitato per la difesa della salute pubblica dell’ Ovest Vicentino per studiare insieme tutte le iniziative necessarie ad evitare ulteriori tagli e grandi sofferenze per l’intera comunità.

Giovanni Fazio



[1] (fonte EUROSTAT), https://ec.europa.eu/eurostat/cache/metadata/en/hlth_res_esms.htm)

[2] (DL 6 luglio 2012, n. 95).






venerdì 9 maggio 2025

ZAIA: A COSA BRINDIAMO?

 


Da un report di RUR-EU

Tutti i dati indicano un ulteriore forte aumento della contaminazione da TFA nell'ambiente in tutte le regioni europee. Sebbene le concentrazioni rimangano attualmente ben al di sotto dei valori limite vigenti per l'acqua potabile nella maggior parte delle regioni europee, la situazione diventerà critica per un numero crescente di fornitori di acqua nei prossimi anni, a meno che non vengano adottate misure drastiche.

L'acqua piovana, essenziale per ricostituire le nostre risorse idriche, può contenere centinaia di nanogrammi di TFA a causa dell'emissione e della degradazione atmosferica di alcuni gas fluorurati (in particolare gli HFO), mentre, allo stesso tempo, significative emissioni provenienti dall'agricoltura attraverso pesticidi contenenti PFAS aumentano i livelli di inquinamento delle falde acquifere.

Documento di posizione - TFA nelle risorse idriche potabili

EUR EU esorta l'UE ad agire e:

~ Legiferare per l'immediata cessazione di tutte le emissioni di TFA nell'ambiente e per eliminare gradualmente i suoi principali precursori, inclusi tutti i pesticidi contenenti PFAS. Ciò include gli usi contemplati dalla proposta di restrizione universale dei PFAS attualmente in esame da parte dell'ECHA, ma anche gli usi esclusi dal suo ambito di applicazione, in particolare i pesticidi e i biocidi contenenti PFAS.

~ Introdurre un monitoraggio più dettagliato dei TFA per area da parte degli Stati membri nelle acque superficiali e sotterranee in tutte le regioni dell'UE per ottenere maggiori dati.

~ Garantire chiarezza normativa a livello UE e utilizzare la prossima revisione della direttiva sull'acqua potabile per stabilire un valore parametrico derivato dalla salute per i TFA nell'acqua potabile, distinto dal "totale PFAS". ~ Sebbene la priorità debba essere prevenire e limitare le emissioni di TFA, il principio "chi inquina paga" dovrebbe essere applicato per coprire i costi di un trattamento aggiuntivo dell'acqua potabile, qualora ciò si rendesse necessario per tutelare la salute pubblica.

~ Valutare l'impatto del collegamento tra il Regolamento sui Pesticidi e la Direttiva sulle Acque Reflue (DWD) in merito alla riclassificazione dei metaboliti dei pesticidi non rilevanti in metaboliti rilevanti. La Commissione dovrebbe procedere in stretto coordinamento con gli Stati membri e il settore idrico. Se i TFA diventassero un metabolita rilevante, molti fornitori di acqua potabile potrebbero immediatamente non essere conformi, senza alcun rimedio immediato.

 PROSECCO E SILENZI

Oltre l’acqua, come è ormai di dominio pubblico dopo la pubblicazione dei dati sui vini europei da parte dei giornalisti di “Pan Europe”, anche i nostri vini “pregiati” come il PROSECCO, fiore all’occhiello del presidente della nostra regione, presentano valori allarmanti 95.000 ng /litro.

Forse ci è sfuggita, nel marasma di notizie che si accavallano in questi giorni, una dichiarazione da parte di Zaia: una smentita o l’annuncio di iniziative immediate per salvaguardare la salute dei cittadini. Noi aspettiamo speranzosi e siamo certi che, sia pure in ritardo, il presidente ci risponderà; magari da Cortina.


Giovanni Fazio

domenica 4 maggio 2025

PALESTINA LIBERA!

 

Un cantante, un ragazzo, grida dal palco del Primo Maggio “Palestina libera”. I benpensanti di destra e di pseudo sinistra sono rimasti sconcertati! Ma, come si fa!? Le comunità ebraiche italiane insorgono! Dal palco  suona ancora un inno di libertà per un popolo massacrato sotto gli occhi indifferenti di una Europa “democratica e liberal!” Stiamo vedendo in diretta uno sterminio e ci incazziamo se sentiamo un ragazzo gridare dal palco “Palestina libera”. Come si è ridotta la nostra democrazia, con una premier che stringe la mano a Erdogan! Così come l’ha stretta ad Al Sisi, protettore dei torturatori e assassini di Giulio Reggeni.
















 Questo non fa indignare i benpensanti né le comunità ebraiche italiane che si incazzano solo a senso unico, cioè quando si tratta di ebrei mentre se sono neri americani, migranti africani, bambini siriani che cadono sotto i colpi del razzismo e delle dittature internazionali, meglio ancora, degli aerei israeliani, non si scompongono di una virgola poiché l’olocausto riguarda solo loro. 




Gli altri? Be! Dio non ha mica scritto la Bibbia per loro. Anzi, l’ha scritta contro di loro. 

Non sono antisemita, parola che respingo perché è diventata l’ombrello sotto il quale gli israeliani commettono le loro nefandezze. Grido soltanto “Palestina libera” unendomi al coro di una grande piazza che ripeteva “Palestina libera”.

https://www.facebook.com/reel/2115334408889079

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