Insieme al taglio del nastro inaugurale del nuovo ospedale di Montecchio la Regione taglierà 285 posti letto.
Dai 546
posti si passerà ai 253 previsti nel nuovo ospedale.
I DATI
Il nuovo ospedale di Arzignano-Montecchio Maggiore,
attualmente in fase di costruzione, avrà infatti una capacità complessiva di 253 posti letto.
Di questi:
·
225 saranno destinati a degenza ordinaria, cui si
aggiungeranno
·
10 posti letto per l’Osservazione Breve
Intensiva (OBI) nel Pronto Soccorso
·
12 posti per il Servizio di Dialisi
·
6 posti per l’OBI pediatrico e ostetrico
Non possiamo considerare posti
letto le 18 culle di pediatria (sommati dalla stampa locale per nascondere le
cifre reali del taglio).
L'investimento
complessivo per la realizzazione dell'ospedale ammonta, fino ad ora a 123,5 milioni di euro.
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Non siamo gli unici a subire tagli nel nostro patrimonio storico ospedaliero. Hanno subito una sorte simile tutti gli ospedali del Veneto. Ad esempio quanto avvenuto nell’Alto Vicentino, dove nel 2012 si chiudevano i due ospedali di Schio e Thiene (700 posti letto) per aprirne uno nuovo a Santorso (400 posti letto). Una dura cura dimagrante con cui la Regione scende al di sotto della stessa media nazionale, fanalino di coda europeo.
Se nel 2000, in Italia,
erano disponibili 4,7 letti ogni 1.000 abitanti, nel 2016 erano scesi a
3,17 e nel 2021 a 3,12 ogni 1.000 residenti[1].
Nella Regione del Veneto, tra
il 2016 e il 2023, il numero di posti letto pro capite è diminuito del 5,8%,
passando da 3,25 a 3,06 posti letto ogni 1.000 abitanti, in coerenza con il
PSSR 2019-2023 della Regione del Veneto che prevede fino a 3 posti letto
per acuti per 1000 abitanti e a 0,5 posti letto di riabilitazione ogni
1000 abitanti, parametri al di sotto di quelli
stabiliti a livello nazionale, (pari complessivamente a 3,7 posti
letto per 1.000 abitanti[2]
)
Nella tabella la crescita del settore privato in percentuale negli anni |
La politica sanitaria taglia l’assistenza pubblica per favorire quella privata, con i risultati che tutti noi constatiamo quotidianamente sulla nostra pelle.
Ricordiamoci che tutte le strutture sanitarie sono
patrimonio della nostra comunità, realizzate con i nostri soldi attraverso le
tasse. La popolazione invecchia e ha bisogno di maggiore assistenza che non può
essere delegata alla speculazione privata.
Non è più possibile accettare ulteriori tagli.
Ciò significa non avere spazio sufficiente per curare
i nostri ammalati. Non è giusto sottoporre l’intera popolazione a elemosinare
ricoveri urgenti, chissà dove e chissà quando, proprio mentre le risorse
dell’intera regione sono ridotte al lumicino.
A prescindere dal colore politico di ciascun cittadino, è
necessario difendere, tutti insieme, una preziosa risorsa perfettamente
funzionante. È necessario che anche le istituzioni locali si uniscano a noi
cittadini in difesa dei nostri ospedali.
Impediamo la chiusura e lo smantellamento dell’ospedale
Cazzavillan e incorporiamo nel nostro patrimonio ospedaliero il nuovo ospedale
montecchiano. La salute è un bene prezioso che va difeso.
Nei prossimi giorni ci ritroveremo tra quanti hanno già aderito
alla costituzione del Comitato per la difesa della salute pubblica dell’
Ovest Vicentino per studiare insieme tutte le iniziative necessarie ad
evitare ulteriori tagli e grandi sofferenze per l’intera comunità.
Giovanni Fazio