I gravissimi problemi provocati dall’uso dei pesticidi e diserbanti erano già noti anche due anni fa, come ci ricordano le testimonianze ben circonstanziate relative alla politica di Zaia, presenti in quest’articolo di Ingrid Feltrin Jefwa pubblicate da “OGGI TREVISO” del 26/09/2023.
“L’allora ministro delle
politiche agricole, Luca Zaia estese la denominazione del prosecco,
che era limitato alla zona Valdobbiadene e Conegliano, in un’area
vastissima su 9 province tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia con ingenti
sussidi pubblici”: hanno spiegato nel servizio televisivo. Tra gli
intervistati il consigliere regionale dem e membro della Commissione
ambiente del Veneto, Andrea Zanoni, che ha spiegato: “Nel periodo
2009/2019 sono stati destinati alla viticultura 580 milioni di euro”.
Un cambiamento nell’uso del territorio che ha portato il prosecco a risultati
da record, con: 700milioni di bottiglie prodotte all’anno,
un giro d’affari di 3 miliardi di euro e il primato di vino più
venduto all’estero. Ma tutto questo ha anche delle conseguenze:
“Sono coltivazioni che hanno bisogno di un alto tasso di chimica di
sintesi per combattere tutte le malattie che attaccano questa vite che è
poco resistente. Si tratta di trattamenti soprattutto contro le malattie
fungine e poi ci sono gli erbicidi come il glifosate, che
caratterizza la fascia sotto alle viti, in cui l’erba è palesemente secca”.
Zanoni quindi prosegue spiegando che: “Nel 2012 veniva impiegati 14,7 milioni
di chili di pesticidi passati nel 2021 a 15,8 milioni, con un incremento
in 10 anni del 7% a livello regionale mentre per quanto riguarda Treviso,
terra del prosecco, invece c’è stato un incremento dei pesticidi pari al 22%.
"Una media di 3,3 chili di pesticidi per ogni cittadino del
Veneto".
Il Veneto, inoltre, è la regione che coltiva meno biologico con solo
un 5% contro un 17% a livello nazionale. “Zaia, ha scritto cose
condivisibili sul biologico e pubblicamente porta argomenti che i
sottoscriverei completamente – ha proseguito Zanoni - ma poi nel chiuso
del palazzo fa il contrario. Addirittura, chiede al ministero
della salute di usare dei pesticidi vietati per legge”.
Quindi la giornalista prosegue spiegando che per contrastare la flavescenza dorata, malattia che colpisce i vigneti, la regione Veneto ha chiesto di usare un pesticida che si chiama clorpirifos, vietato in Europa dal 2020 per i suoi effetti neurotossici sui bambini. Il ministero della salute ha avviato la procedura per l’autorizzazione e il caso ha sollevato un vespaio che ha allungato i tempi dell’iter, per trattamenti che andavano fatti da giungo a luglio, quindi per quest’anno anche se arrivasse l’ok non se ne fa nulla. “Probabilmente il pericolo è scampato per sempre – dice Zanoni – visto che i produttori si sono resi conto che sarebbe un boomerang pazzesco”.
Interviene quindi Fabio Magro, figura nota per la sua battaglia insieme alle famiglie che vivono vicino a quello che un tempo era il bosco di Premaor che nel 2019 ha lasciato il posto a un vigneto:
“Questa è la camera di mio figlio – e mostra la stanzetta sprangata – ovviamente non possiamo far andare un condizionatore che pesca aria dall’esterno. La prescrizione dell’autorità sanitaria è di tenere chiuse le finestre e limitare le attività all’aperto. Chi ha voluto i vigneti così vicini alle case se l’è posto il problema? L’azienda sanitaria si è pronunciata dicendo che noi siamo particolarmente esposti, siamo un gruppo vulnerabile e il minore che vive qui (il figlio di Fabio n.d.r.) può avere un peggioramento della sua malattia neurologica anche con piccole quantità di prodotti fitosanitari. Il getto dei trattamenti è di 40 metri su un pendio e quindi è inevitabile che scenda fino a casa nostra. A confine dovrebbero mettere una siepe altra 3 metri che non c’è. Il comune ha dato la prescrizione che i filari vicino alle case fossero trattati a mano ma così non è. Chi fa il trattamento sta qui mezz’ora vestito come un astronauta e noi invece siamo qui in maniche di camicia e dobbiamo viverci. Perché non ci dicono con cosa trattano i vigenti? Cosa c’è da nascondere?”.
La parola passa all’endocrinologo Ernesto Rorai:
“Molti pesticidi sono
considerati interferenti endocrini, cioè, possono interferire con il
sistema endocrino a vari livelli. Il problema è l’effetto cocktail, quando si
mescolano tra di loro i pesticidi, anche se in concentrazioni al di sotto della
soglia pericolosa”. L’esperto, quindi, cita alcune patologie che si sospetta
possano essere in relazione con l’esposizione della popolazione ai pesticidi.
Ma a Presadiretta sono state poi illustrate anche forme di agricoltura
“virtuosa” dove il ricorso ai pesticidi è inesistente o estremamente
esiguo e super controllato: le alternative quindi ci sono ma secondo il
report televisivo serve un’inversione di rotta politica e produttiva che
non implica per forza una perdita economica.
Intervengono i giovani
studenti con un filmato formidabile. Abbiamo molto da imparare da loro.
APOCALIPSE WINE
DISCORSO CIVILE SUL
PAESAGGIO INCONGRUO
Film della
Classe IV Am
dell’ISISS LUCIANO DAL CERO di S. Bonifacio (VR)
https://youtu.be/0oOW4xuhdnk?si=etc5osufLxCL0zVO
SERVE UNA INVERSIONE DI ROTTA
POLITICA E PRODUTTIVA!
ASPETTIAMO A BREVE UNA RISPOSTA
IN MERITO!
Giovanni Fazio