Inceneritore di Schio |
Leggiamo con sgomento l’appello inoltratoci da Laura Rossi alle popolazioni dell’Alto Vicentino. L’indifferenza dei consiglieri comunali e dei sindaci ad una problematica di salute pubblica importantissima è un sintomo della degradazione della sensibilità dei cittadini nei confronti dei rischi di salute altissimi cui vengono esposti nella apatia generale.
Forse la nostra civiltà è veramente giunta ad un punto di non ritorno e le persone stanno accettando, senza nemmeno scomporsi, la fine di tutto in un olocausto nucleare cui si oppongono poche voci inascoltate, tra le quali quella del Papa, nel delirio della stampa padronale del nostro Paese.
Stiamo plastificando i mari e i pesci, stiamo definitivamente riempiendo di pesticidi tossici e cancerogeni quella poca acqua potabile che ci rimane, ma andiamo felici alle sagre della birra o di qualcos’altro.
Il Veneto è diventato da un pezzo la pattumiera d’Italia.
Quelle tonnellate di rifiuti industriali scaricate nelle cave e nei campi della Campania alcuni anni fa, grazie al connubio di imprenditori veneti e camorristi campani, stanno felicemente tornando a casa per essere bruciate nei nostri inceneritori.
L’aria e l’acqua sono i due elementi indispensabili della vita. Li stiamo cedendo a industriali senza scrupoli e amministratori pubblici col pelo alto un metro sullo stomaco. Leggetevi l’appello di Laura allegato e, per una volta, andate fino in fondo perché le cose che lei scrive riguardano tutti noi.
LA LATTERA DI LAURA ROSSI
Cari
cittadini dell’Alto Vicentino, i nostri sindaci voteranno venerdì 31 agosto per
decidere l'ampliamento dell'inceneritore.
È
curioso, vero? Ci indigniamo e protestiamo quando l’erba non viene tagliata
come vogliamo, o quando la strada davanti casa nostra è piena di buche. Ma
quando si tratta di un tema davvero cruciale come l’ampliamento
dell’inceneritore, un progetto che potrebbe compromettere gravemente la qualità
dell’aria che respiriamo ogni giorno, dove sono finite tutte le voci? Perché
non c’è la stessa indignazione?
Stiamo
parlando di un impianto che, se approvato, vedrà la capacità di bruciamento dei
rifiuti aumentare da 85.000 a 109.000 tonnellate all’anno, di cui oltre tre
quarti prodotti al di fuori del nostro territorio. Un progetto che richiederà
una spesa di 80 milioni di euro. Soldi pubblici, nostri. Quei soldi che non ci
sono mai quando si allagano le case, quando le strade franano, quando gli
effetti dei cambiamenti climatici si abbattono sul territorio. Questo è un
progetto che aumenterà le emissioni di gas che alterano il clima, senza alcun
rispetto per il diritto dei nostri figli ad avere un futuro. Non vi dà fastidio
sapere che respireremo aria ancora più inquinata perché invece di puntare sulla
raccolta differenziata, si preferisce trasformare il nostro territorio nella
pattumiera del resto del Veneto? Diossine, polveri, PFAS, ecco cosa
respireremo. Dicono che bruceremo di più ma inquineranno di meno, alla faccia
delle leggi della chimica. Ma davvero pensano che ci crediamo?
Forse
è il momento di riflettere su quali sono le vere priorità. L’erba e le buche
sono problemi che si possono risolvere, ma l’inquinamento e i danni alla salute
e al territorio causati dall’inceneritore ci accompagneranno per decenni,
colpendo noi e le future generazioni.
Se
siamo capaci di farci sentire per questioni minori, perché non dovremmo alzare
la voce per un tema così vitale? È ora di svegliarsi e di far capire ai nostri
sindaci che non accetteremo passivamente questa decisione. Il futuro del nostro
territorio dipende anche dalla nostra capacità di reagire adesso.
Facciamo sentire la nostra voce prima che sia
troppo tardi.
Il
Comune di Schio é l’unico che si sta battendo per opporsi all’ampliamento
dell’inceneritore.
E
gli altri sindaci? Scrivete una mail al vostro sindaco
sindaco@comune.nomecittà.vi.it ( ad esempio: sindaco@comune.marano.vi.it oppure sindaco@comune.thiene.vi.it)e chiedete
che voto intendono dare all’assemblea e con quali spiegazioni.
Molti
sindaci potrebbero non essere pienamente consapevoli delle conseguenze di
questa scelta, ma una volta informati, se non agiranno, saranno complici di una
decisione che non ha giustificazioni.
Cittadini
preoccupati dell’Altovicentino
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