Le Rotte del Guà prima della distruzione del parco |
AVANZA LA GRANDE SETE
L'oro blu, anche in una terra di fiumi e
risorgive, inizia ad andare in sofferenza.
Lo dicono i numeri - con la falda che al pozzo
di Dueville in 60 anni ha perso un metro e mezzo di livello - e lo dice il
recente passato: «Nel 2022 abbiamo vissuto anche da noi la guerra
dell'acqua».
Chi così parla non è un ecologista di
Greenpeace ma il presidente di Viacqua, Giuseppe Castaman, al
recente incontro con i sindaci della zona.
«Due
miliardi di persone al mondo non hanno accesso all'acqua potabile e dunque
quello che noi diamo per scontato, per una grande parte della popolazione
mondiale, bambini compresi, non lo è. Serve dunque un uso più responsabile in
tutti i settori», Questo lo dice l'assessore all'ambiente di Vicenza Sara
Baldinato.
Lorenzo Altissimo, responsabile del Laboratorio Analisi Acque AIM
(Vicenza)-AMAG (Padova), ha dato i numeri della crisi:
“Tutti noi consumiamo troppa acqua»,
parlando di un patrimonio di riserva idrica che inizia a mostrare segni di
sofferenza. In tutta la Pianura Padana,
Veneto compreso, la portata delle risorgive è in diminuzione - e ha
aggiunto - Dagli anni Settanta al 2019 la portata delle Risorgive dai
Lessini al Sile è diminuita del cinquanta per cento ed è una tendenza che
continua… Dagli anni Sessanta al 2015 l'incremento dei prelievi è
stato del 400 per cento, ma addirittura nella parte di Almisano di sei
volte, a fronte di un aumento della popolazione di circa il 15 per cento.”
Rotte del Guà 2014 |
Certamente
tutti noi dobbiamo fare molta attenzione ai consumi di acqua, tuttavia
ricordiamo ad Altissimo che gli acquedotti civili consumano dall’8 al 12%
dell’acqua potabile mentre il resto è consumata dall’industria 20%, da agricoltura
e allevamenti 60%.
Stando
così le cose è una vera follia continuare a spargere insetticidi e
diserbanti tossici e cancerogeni che rendono inutilizzabile la preziosa, poca
acqua che ci rimane, interessando il 67% delle acque
superficiali il 34% delle acque sotterranee.
Rispondendo
ad Altissimo aggiungiamo che le cause dell’abbassamento drammatico delle falde
d’acqua dolce nella pianura padana e nel Veneto non sono solo i prelievi ma che
ha un ruolo importante l’aumento della temperatura terrestre e il
progressivo scioglimento dei ghiacciai, l’estrema cementificazione, l’impermeabilizzazione dei suoli e l’insana distruzione
di aree umide, come quella delle “Rotte del Guà”.
Quest’ultima,
con i suoi 6.000 alberi e le sue praterie, aveva costituito, per
un secolo, un’ottima area di ricarica delle falde e un’area di espansione che
smorzava la velocità delle acque che scendevano da Valdagno, proteggendo dalle
alluvioni Tezze e tutta l’area sottostante.
Quanto
sopra sembra non interessare coloro che in Regione continuano, tra l’altro, ad
autorizzare l’apertura di allevamenti sempre più grandi, come quello che
dovrebbe ospitare un milione di polli nel Sud del padovano.
Parlando
di acqua potabile il 22 Marzo 2024 si è celebrata
nell’assoluto disinteresse generale, la Giornata mondiale dell'Acqua,
istituita dalle Nazioni Unite dal 1992,
che dovrebbe, dati i tempi che attraversiamo, richiamare tutti noi (ma in
particolar modo le istituzioni a qualsiasi livello) a focalizzare
l'attenzione su un elemento così importante per la nostra vita.
Rotte del Guà 2014 |
Se da un lato abbiamo alluvioni e inondazioni che causano ingenti
danni materiali (il più delle volte con perdita di vite umane) dall'altro
abbiamo sempre più territori colpiti da siccità dove la mancanza d'acqua
renderà la sopravvivenza umana sempre più difficile e complicata.
Ma di fronte a questa evidenza da anni non più sottovalutabile, le
istituzioni, a partire dall'ultima vetrina mondiale che risponde al nome di
COP 28, decidono di posticipare ulteriormente la decisione di
prendere seri provvedimenti per invertire la rotta attuale che continuerà a
proseguire integerrima a favore di energie fossili, prima causa di
inquinamento e cambiamenti climatici.
L’acqua è anche causa di guerre.
Sempre più è soggetta a privatizzazioni (Water grabbing) e sottratta
al controllo dei popoli e dei cittadini per il mero profitto economico di pochi.
In 13 anni dall'esito referendario del 2011 ha rappresentato un ostacolo
alla deriva privatistica che ha intrapreso il nostro Paese e l’Europa.
Oggi quel referendum e l'esito conseguito, con la nuova legislazione nazionale, verrebbe totalmente delegittimato (altro che "Il mio voto va rispettato"), in quanto non è più possibile affidare la gestione dell'acqua ad un Ente di diritto pubblico ! nonostante in tutta Europa sia ancora una forma gestionale normativamente prevista. Una seria violazione dei nostri diritti.
Sono le imposizioni di un’Europa
liberista che continua a disarticolare e impoverire gli stati e a privatizzare
beni comuni e welfare. Difendere l’acqua pubblica significa anche lottare
contro questo andazzo e cambiare politica anche in Europa.
Da questa giornata mondiale dell'Acqua dobbiamo quindi rimetterci in gioco perché essa possa ritornare ad essere un importante monito per la salvaguardia e il ripristino di questo bene comune, perché sia accessibile a tutti e non un'esclusiva di pochi a scapito di molti, in termini ambientali, sociali e di convivenza tra tutti noi.
Questi ed altri temi saranno al centro del confronto dell’assemblea nazionale del Forum Italiano dei Movimenti
per l'Acqua, in programma il 20 e 21 Aprile a Napoli.
Giovanni Fazio
Rotte del Guà prima della distruzione del parco |
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