Fanno il bagno nelle acque avvelenate da Solvay. Ma forse non lo sanno. |
Nella cittadina di Rome (Georgia) un contenzioso con Dupont e
altri si è risolto col pagamento di 233 milioni di dollari da parte
delle aziende produttrici di PFAS al comune di Rome che dovrà costruire nuovi
acquedotti.
Le cause legali contro le aziende che producono PFAS in USA sono
migliaia.
A giugno, tre delle società coinvolte in questo caso – Chemours,
DuPont e Corteva – hanno annunciato che dovranno pagare 1,19 miliardi di
dollari per risolvere nuovi contenziosi sui PFAS.
Nello stesso mese, 3M ha annunciato di aver accettato di
pagare10,3 miliardi di dollari per risolvere le cause legali che sostengono
che le sue sostanze chimiche PFAS hanno contaminato centinaia di sistemi
idrici.
In America sembra che la magistratura si stia dando da fare.
Inquinare l’acqua potabile e con essa tutto ciò che ne deriva (cibi, animali, territori
ecc.) sta rendendo poco remunerativo produrre e usare sostanza perfluorate.
In Italia e in Europa siamo ancora a centellinare i limiti accettabili di
presenza di veleni nella nostra dieta quotidiana. Addirittura, a Vicenza,
è stato archiviato un processo intentato degli operai Miteni contro la
ditta che li ha rimpinzati di PFAS perché i periti del Giudice non
ritengono che i PFAS facciano abbastanza male e siano cancerogeni.
In questa dannata era neo liberista, in cui i soldi valgono più
della salute, forse le cause civili per un oneroso rimborso dei danni che gli
utilizzatori di PFAS stanno arrecando all’ambiente e alle persone potrebbero risolvere quello che UE, Commissione Europea, Parlamento Europeo, per non
parlare di quello italiano che dorme sonni profondi, non riescono a concludere.
Bayer ha già avuto una bella sberla per il suo Glifosato. Gli
azionisti di Dupont, Solvay e delle altre aziende avvelenatrici potrebbero riflettere
sulla opportunità di continuare ad investire in sostanza tossiche e
cancerogene. Se non ascoltano la coscienza, ascoltino il loro portafoglio.
Da parte di tutti i bambini contaminati da Pfas e dei bambini non
nati.
Giovanni Fazio
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