« Vivo vicino all'acqua con i Pfas»
DAL GAZZATTINO
Giorgio Zordan
10/11/2023
·
Le drammatiche testimonianze delle parti civili al
processo. Un padre: «Tutti e tre i miei figli hanno seri problemi di salute»
10 novembre 2023
Mamme No Pfas e altre parti civili davanti all'aula
d'udienza del processo Pfas
«Nel 2020 mi è stato diagnosticato un tumore
al testicolo ed ho dovuto sottopormi ad un intervento chirurgico. Ora
ho controlli ed esami diagnostici ogni 6 mesi ai quali mi presento con il
dubbio se riuscirò ad arrivare anche al prossimo». Lo ha detto un
giovane di 25 anni di Montecchio Maggiore, cresciuto in campagna ad
un centinaio di metri dal torrente Poscola, considerato tra i veicoli
della contaminazione da Pfas, testimoniando ieri (giovedì
9 novembre) in Corte d'assise a Vicenza, dove si sta celebrando il processo che vede imputati 15 manager di Miteni, Icig e
Mitsubishi Corporation, accusati a vario titolo di avvelenamento
delle acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non
autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.
Processo Pfas, testimonianze drammatiche
L'udienza ha visto, interrogati dagli avvocati
Cerruti, Giasti e Casellato, mamme e papà, tutti costituitisi parti
civili, provenienti da Comuni sia del Vicentino che dal Veronese e
Padovano della zona rossa, a raccontare le loro (e quelle
dei figli), vicissitudini sanitarie, convinti siano da addebitare all'impatto
avuto con le sostanze perfluoroalchiliche penetrate nelle acque di falda e
assunte quotidianamente. Racconti spesso interrotti dalla commozione,
ma espressi con determinazione, con l'impegno di testimoniare in prima persona
come è stata stravolta la loro vita.
Le conseguenze sui bambini
«Il mio primo figlio è nato sottopeso e per una decina
d'anni ha avuto difficoltà respiratorie. Anche il secondo è nato
sottopeso e tuttora deve assumere l'ormone della crescita. La
nascita sottopeso può favorire, tra gli altri, l'insorgenza di problemi
cardiovascolari, pressione alta, diabete», ha raccontato una mamma di
Montagnana.
«Dopo aver eseguito lo screening previsto dal Piano di
sorveglianza sanitario della Regione - ha sottolineato una mamma di Bevilacqua
- mio figlio aveva nel sangue Pfas in una concentrazione 11 volte
superiore alla mia. Mio figlio ha problemi di colesterolo, glicemia,
tiroide».
Straziante il racconto di un padre di Veronella di
quanto accaduto nella sua famiglia. «Uno dei miei figli è nato con una
cardiopatia congenita, poi gli è stata diagnosticata una immunodeficienza
acquisita. Dopo varie vicissitudini è deceduto a 27 anni. Un altro figlio ha
problemi respiratori e 3 anni fa gli è stato trovato un tumore al ginocchio,
fortunatamente benigno. Un terzo figlio ha importanti problemi di peso».
Problemi in gravidanza
Un altro papà di Minerbe ha riferito di problemi
di colesterolo e trigliceridi e di non riuscire ad avere un secondo figlio.
Ad una mamma di Lonigo nel sangue sono stati trovati
94 mila nanogrammi per litro di Pfas. «Ho avuto un aborto spontaneo. Cinque
ricoveri alla seconda gravidanza, nella terza ho dovuto assumere
farmaci con pesanti conseguenze». Tutti hanno riferito di essersi dovuti
rivolgere ad uno psicologo per essere aiutati a fronteggiare i
loro drammi. E sono molti quelli che hanno installato in casa un depuratore.
Ripercussioni economiche
Non è mancato anche chi ha avuto forti ripercussioni
economiche. Come chi a Gambellara ha scelto di dedicarsi all'agricoltura
biologica e all'agriturismo acquistando e poi restaurando un casolare. «Il
pozzo privato è stato chiuso, e ho dovuto sostenere le cospicue spese
per allacciarmi all'acquedotto».
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