“Arriva l'acquedotto pubblico ai Mistrorighi di Chiampo e si estende la rete idrica per mille persone.”
ARRIVANO ANCHE I PFAS DAL FONDO VALLE.
Dall’articolo del cronista locale Matteo Pieropan sul Giornale di Vicenza di oggi, sabato 6 febbraio 2021, apprendiamo che l’amministrazione comunale di Chiampo ha progettato l’estensione dell’acquedotto pubblico fino alla frazione dei Mistrorighi e oltre, allacciando alla rete anche Vestena (che non fa parte del Comune, essendo in provincia di Verona).
Ci domandiamo se i nostri amministratori locali si siano dimenticati che l’acqua che Acque del Chiampo distribuisce ai comuni della vallata è fortemente inquinata dai PFAS.
Ci chiediamo se il Sindaco Macilotti si renda conto del gravissimo danno che questa scelta insensata arrecherà a quelle contrade che, grazie alla altezza, si erano salvate, fino ad ora, dalla contaminazione da PFAS.
Si rende conto il Sindaco che i PFAS sono una maledizione tossica che sta impestando mezzo mondo e che queste molecole sono persistenti nell’ambiente (e cioè nei terreni, nelle piante, negli animali e negli esseri umani per molti anni)?
Si rende conto che mandandola sulle colline contaminerà per sempre un territorio che fino ad ora si era salvato?
Si rende conto che i cibi prodotti, ortaggi, verdure, frutta, frumento per non parlare di carne, uova, vino e altro saranno a loro volta contaminati?
Il Sindaco di Chiampo, ha avvisato i propri concittadini che chi beve l’acqua dell’acquedotto comunale si espone a rischi di patologie gravi che possono compromettere anche il sistema riproduttivo?
Il Sindaco di Chiampo sa che i PFAS sono stati trovati
recentemente, dal prof. Foresta dell’Università di Padova anche negli spermatozoi dei ragazzi di Lonigo esposti?
Sappiamo benissimo che il decreto Zaia del 2017 ha stabilito un livello di performance per i PFAS di 390 ng/litro per l’acqua potabile, tuttavia tale livello, non corrisponde ai massimi settimanali previsti dall’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e non preserva i cittadini dall’accumulo nel proprio sangue e nel proprio corpo di sostanze perfluoroalchiliche che, nel tempo, potrebbero scatenare malattie ormai ben conosciute dalla scienza.
Il valore di performance fissato dal decreto regionale del 2017 è solo un termine tecnico e non sanitario.
Considerando che il Sindaco è la massima autorità sanitaria del Comune e non un semplice cittadino, firmerebbe un documento in cui si affermerebbe, che chi beve l’acqua dell’acquedotto comunale, non va incontro a nessun rischio, contrariamente a quanto riferiscono tutte le pubblicazioni scientifiche?
Consiglierebbe l’acqua dell’acquedotto a una donna in stato di gravidanza?
Se lo facesse non farebbe un buon servizio alla cittadinanza e potrebbe andare incontro a grossi problemi.
Dal 2013 è aperta una grande vertenza ecologista con
la quale tutti i movimenti di cittadini inquinati del Sud Ovest del Veneto
stanno combattendo per ottenere una grande bonifica del territorio gravemente
compromesso dall’inquinamento PFAS.
Il sindaco Macilotti dovrebbe saperlo tuttavia in controtendenza col Movimento No PFAS, probabilmente senza rendersene conto, progetta opere pubbliche che, inevitabilmente, portano all’estensione dell’inquinamento dove, per fortuna, non era ancora arrivato.
Ci pensi su, prima di pompare acqua contaminata agli abitanti della frazione Mistrorighi e a quelli di Vestena e almeno li avvisi del rischio che correranno, poiché costoro sono totalmente ignari del “regalo” che stanno ricevendo e, se possibile, metta un filtro a carboni attivi prima di pompare l’acqua.
Pubblichiamo le ultime tabelle di Acque del Chiampo dove sono segnalati i PFAS presenti negli acquedotti dei comuni di Arzignano, Montecchio M, Montorso e Chiampo.
Come si può leggere nella legenda in fondo alla tabella, tra i PFAS cercati c’è anche il PFBA, recentemente ritenuto responsabile di un maggiore rischio mortale per la polmonite da Covid 19.
Giovanni Fazio
Richiesta di rettifica
RispondiEliminaIn merito all’articolo uscito sul blog “newjbi.blogspot.com” in data 7 febbraio 2021, dal titolo "GRAZIE AL SINDACO DI CHIAMPO ADESSO I PFAS SCALANO LE MONTAGNE", l’amministrazione di Chiampo e la società idrica Acque del Chiampo intendono precisare quanto segue.
La decisione di estendere la rete idrica anche alla frazione di Mistrorighi è stata presa perché al momento l'approvvigionamento idrico per i circa 300 residenti avviene attraverso fonti "private" il cui controllo e analisi è affidata all'iniziativa dei singoli, con potenziale rischio sanitario per possibili contaminazioni di origine microbiologica. Quanto alla contaminazione da PFAS, Acque del Chiampo da subito ha sempre rispettato i limiti imposti dalla Regione Veneto, pertanto l’acqua che verrà erogata alle famiglie con il nuovo acquedotto sarà più controllata e più sicura di quella dalla cui in questo momento si servono quei cittadini, che corrono molti più rischi di quelli che sono serviti dall’acqua controllata del gestore idrico.
Con l'obiettivo zero PFAS, in una logica di priorità si è intervenuti con i filtri su Brendola, Lonigo, Montecchio e Montorso; ora si interverrà ad Arzignano (Centro idrico Canove), e su Chiampo, dove al centro idrico Grumello è già disponibile l'area.
I toni allarmistici usati nell’articolo sono considerati diffamatori nei confronti del Sindaco di Chiampo e della società idrica Acque del Chiampo che per ottenere giustizia nei confronti dei responsabili dell’inquinamento ambientale si è costituita parte civile nel processo PFAS. Le persone e gli enti citati nell’articolo si riservano di procedere per vie legali per veder ripristinata la correttezza e l’obiettività delle informazioni.
Roberta Polese - The Skill per Acque del Chiampo