Ci
assicurano dalla Regione “Nessun rischio, i Pfas riscontrati dentro gli auguri di Buoma Pasqua sono tutti entro i limiti fissati
da Zaia).
Fino
ad ora i cittadini sono stati imboniti con la questione dei cosiddetti "LIMITI ACCETTABILI"
di sostanze tossiche negli alimenti e nell’acqua, come se fosse veramente accettabile
che nei cibi fossero presenti delle sostanze tossiche.
Gentilin dopo sei ani in cui ha pervicacemente sostenuto gli effetti benefici dell'acqua di Arzignano, in occasione delle elezioni ha cambiato idea ed è passato a ZERO PFAS. |
Per
avere inventato dei limiti che parlano in dialetto veneto Zaia si autoincensa, avendo
fissato il cosiddetto livello di performance dell’acqua potabile a 390
ng/litro.
Parlando
con le persone di buon senso, riteniamo che il limite massimo di 390 nanogrammi
di PFAS/litro presenti nell’acqua che beviamo non ci garantisce da nessuna
delle patologie correlate all’ingestione di queste sostanze; lo capirebbe anche
un bambino, anche se i nostri governanti ancora non ci sono arrivati.
Lo
ripetiamo da quando tali limiti moderni e rassicuranti sono stati fissati dal presidente
che li ha definiti “I più bassi del mondo”, cosa assolutamente non vera.
I gestori si auto premiano BOLLINO BLU |
E’
di facile comprensione, anche per i non addetti agli acquedotti e ai depuratori,
che tali cosiddetti limiti non servono a garantire la salute dei cittadini ma
sono di grande aiuto ai gestori degli acquedotti e agli inquinatori che sono,
grazie ad essi, autorizzati a fare un po’ di cacca davanti alla porta di casa
nostra, purché entro i limiti fissati dalla Regione Veneto, quindi “cacca
legalizzata”, e, detto tra di noi, sarebbe preferibile un po’ di cacca davanti
alla porta di casa che i PFAS nell’acqua che beviamo e facciamo bere ai nostri
bambini.
Mi scuso per l’esempio scatologico che ci deve
far riflettere non solo su cosa beviamo e mangiamo ma anche su cosa rilasciamo
nei fiumi, nei terreni e nei mari.
L’umanità, nella grande spensieratezza dei
più, si sta avviando verso l’estinzione.
Le sorti del pianeta sono segnate. È sempre più
difficile trovare sorgenti d’acqua incontaminate e alimenti che non contengano
sostanze tossiche o OGM.
I mari sono saturi di veleni, metalli pesanti,
mercurio PFAS e microplastiche e delle stesse sostanze sono saturi i pesci che
vengono quotidianamente serviti a tavola.
La morte del capodoglio spiaggiato con 36
chili di plastiche nello stomaco è la metafora di una specie, la nostra, che
sta marciando sempre più velocemente verso la propria fine.
Se le plastiche, il mercurio, i PFAS, tutte le
sostanze velenose prodotte dalla nostra civiltà incivile, riempiono il mare e contaminano
massicciamente e inesorabilmente tutti gli esseri viventi che vi abitano è
evidente che il problema non si risolve fissando
dei limiti agli sversamenti ma eliminando totalmente ogni sversamento.
Dobbiamo renderci conto che il primo problema
è proprio questo. Come eliminare i reflui industriali.
Poiché nessuna
bonifica è possibile se prima non si smette di inquinare, questo è il primo
problema che poniamo all’ordine del giorno ad
Acque del Chiampo e al consorzio A.Ri.C.A.
sapendo che non si tratta più di consacrare sull’altare della politica farlocca
la teoria dei limiti (in entrata e in uscita). I limiti non salvano i mari né i
fiumi né i campi che vengono irrorati con i veleni (entro i limiti) né noi che
beviamo l’acqua (nei limiti) e mangiamo uova, carne, radicchi ecc. intossicati (nei
limiti).
In altre parti d’Italia e del mondo si stanno
costruendo depuratori per acque industriali a ciclo chiuso.
È
bene che anche da noi si cominci a provvedere a un modo totalmente diverso di
produrre pellami incassando i profitti e delegando alla comunità reflui tossici
e spese enormi per cercare di neutralizzarli. Il budget della produzione non
deve essere truccato, addossando le spese al pubblico. Produrre onestamente
significa farsi carico fino in fondo dello stato in cui versano i fiumi, il
territorio e il mare.
Siamo
stanchi della corsa all’infinito contro PFOS, PFOA ecc., che dura anni, con
ricorsi al Parlamento Europeo, ai tribunali (che non ci ascoltano) e ai
politici (che ci ascoltano ancora meno) quando alla fine l’industria dei veleni
ci sforna in un solo colpo altre dieci o cento nuove molecole che sostituiscono quelle che siamo
riusciti (forse) a eliminare con tanta fatica e tanti sforzi.
ZERO PFAS E ZERO WASTE
OVVERO RIFIUTI ZERO
Per questi motivi
contesteremo fino in fondo la filosofia connessa al cosiddetto pensiero unico neo liberista che si
esprime con concetti come “Limiti
accettabili” o “Dose giornaliera
accettabile” di tossici e cancerogeni che servono esclusivamente a chi li usa
e li produce.
Da ora
in poi non accetteremo più nessuna molecola inquinante (PRESENTE ALL’INTERNO
DI ALCUN LIMITE), non solo nell’acqua e
nei cibi ma anche e soprattutto negli scarichi dei nostri depuratori (che non
depurano).
BUONA PASQUA
SENZA PFAS.
Giovanni Fazio
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