"ANDARE A DISTRIBUIRE RISERVE DI CAPITALE VUOL DIRE MINARE L'ASSET ECONOMICO DELLA SOCIETA' "
“Sono preoccupato e sbalordito.
Non ne sapevamo nulla. Ne siamo venuti a conoscenza – ha dichiarato il
primo cittadino di Lonigo, Luca Restello, riassumendo il pensiero anche di
altri colleghi- nella riunione informativa tenutasi in "Acque del
Chiampo".
Siamo in un
momento delicato dove ci sono da affrontare problematiche rilevanti: si va
dalla questione Pfas allo smaltimento dei fanghi passando per la questione
termovalorizzatore e molto alto ancora.
Spero sia uno scherzo di carnevale. Andare a distribuire
riserve di capitale vuol dire minare
l'asset economico della società. Non so come si potrà intervenire senza che
ci siano conseguenze. C'è il rischio che la società debba indebitarsi, oppure
debba diminuire gli investimenti o ancora alzare le tariffe.
Bisognerà capire
quali ricadute ci saranno sui Comuni soci. Avremmo voluto chiedere spiegazioni,
ma i rappresentanti di Arzignano e Chiampo erano assenti alla riunione.
Perché questa
richiesta?”
Queste
le dichiarazioni allarmate del sindaco di Lonigo alla nuova inopinata proposta
formulata dal sindaco Gentilin, appoggiato dal sindaco di Chiampo Macilotti, di
appropriarsi di parte delle riserve accantonate dalla società Acque del
Chiampo.
I Comuni di
Arzignano e Chiampo infatti hanno chiesto ad Acque del Chiampo, di valutare una
distribuzione degli utili accantonati, ai Comuni che ne detengono quote
azionarie.
Dichiara Gentilin:
“Acque del Chiampo fa
utili ed è diritto degli azionisti chiedere che vengano distribuiti tra i soci.
In quale percentuale di quanto accantonato dovrà dirlo Acque del Chiampo che
dovrà quantificarla” e aggiunge “Come più volte ribadito
è mia intenzione adoperarmi fino
all'ultimo giorno del mio mandato per il bene della città. Ed anche se
mancano pochi mesi al termine non ho
alcuna intenzione di adagiarmi.
Le eventuali somme che
arriveranno da Acque del Chiampo saranno impiegate in opere ed investimenti.
Progetti ne abbiamo parecchi, anche prontamente spendibili, partoriamo
iniziative ogni giorno.
Arzignano paga un impatto
ambientale non da poco, legato all'attività industriale ma anche alla viabilità sostenuta che grava sulla città e sui suoi cittadini. E un
amministratore deve dare loro risposte»
Mancano
pochi mesi alla scadenza del mandato e Gentilin si accorge che Arzignano “paga
un impatto ambientale non da poco legato all’attività industriale”.
Ci domandiamo dove sia stato e quali accorgimenti abbia
adottato in merito, in questi dieci anni, se non quello di reclamare a più
mandate la costruzione di un inceneritore (detto gassificatore) ad Arzignano e
correre a Roma dal ministro Galletti per ottenere vincoli meno stretti per l’emissione
di PFAS da parte del consorzio A.Ri.C.A. che, come si sa, irrora dei suoi reflui
l’intero bacino del Fratta Gorzone.
Montorso CiLLSA 21 luglio 2013 firme contro il gassificatore |
Encomiabili iniziative per migliorare la qualità della vita
in Arzignano, nei comuni vicini e nell’intera bassa pianura del Veneto
occidentale.
Per quanto riguarda
la viabilità ci chiediamo se l’avere consentito di costruire un supermercato
Tosano proprio sul tratto Arzignano Chiampo, contribuisca a snellire il
traffico e a diminuire l’inquinamento atmosferico.
Anche il sindaco Macilotti di Chiampo ci mette del suo:
“Dico
subito, per spegnere eventuali allarmismi, che in ogni caso la somma che sarà
individuata da suddividere tra i soci, in base alle azioni possedute, sarà tale
che non metterà certo in crisi Acque del Chiampo. Sarà valutata dal revisore
dei conti e andrà a beneficio dei Comuni per avviare opere pubbliche…. Si pensa
ad una cifra esigua, che non impatti sul piano degli investimenti. Investimenti
che la società, voglio ricordare, sino
ad ora ha effettuato senza attingere ad utili o riserve ma solo con spesa corrente.”
In merito a questa ultima improvvida dichiarazione di
Macilotti vorrei chiedere spiegazioni del continuo ed esagerato aumento delle
bollette da parte di una società che non ha mai attinto alle proprie riserve e
continua ad accumulare utili e sarebbe bene che sia Macilotti che Gentilin
facessero qualche dichiarazione in merito.
Entrambi i sindaci hanno parlato di opere
pubbliche da finanziare, ma si sono tenuti sul generico il ché non spiega
questa fretta di attaccare la cassa di Acque del Chiampo a pochissimi mesi dalle
elezioni.
Arzignano 2014 firma contro il gassificatore |
Condividiamo l’allarme
di Restello, sindaco di Lonigo e le sue motivazioni.
Non è un segreto che i filtri a carboni attivi sono
costosissimi e richiedono continue sostituzioni perché si esauriscono in breve
tempo.
L’impoverimento di Acque del Chiampo potrebbe portare all’esaurimento
delle risorse destinate alla filtrazione dell’acqua e mettere in crisi l’intero
sistema.
A questo Gentilin non pensa e magari cerca i fondi per
regalarci un altro leone di vetroresina alle porte del paese, opera d’arte indispensabile
di cui la cittadinanza non può fare ameno, a costo di bere acqua inquinata da
PFAS per altri venti anni.
Settembre 2014 Arzignano CiLLSA Manifestazione contro il riscaldamento globale |
Siamo stufi di sentire i proclami da campagna ecologica
farlocca da parte di chi, in qualità di presidente
del Consiglio di Bacino e azionista
maggioritario della società Acque del Chiampo, ha la possibilità e il dovere di utilizzare parte delle risorse a
disposizione per provvedere a installare immediatamente i filtri a carboni attivi
agli acquedotti di Arzignano, Montecchio e Montorso, come minimo.
Abbiamo bevuto per tutti gli anni del suo mandato un’acqua
che, a causa dei PFAS, ha fatto già gravi danni noti, come testimonia la
pubblicazione dello studio sugli esiti materni e neonatali in relazione alla
contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) – aggiornamento febbraio
2018 a cura del Registro Nascita – Coordinamento Malattie Rare Regione Veneto.
Gentilin sui risultati evidenziati e
certificati dei danni provocati alla popolazione dall’avere bevuto questa acqua
“oligominerale” non parla ma, estemporaneamente, cerca di mettere le mani sul
malloppo di Acque del Chiampo.
Se
riuscisse nel suo intento, non solo svanirebbe l’ultima possibilità per gli
arzignanesi e per gli abitanti dei comuni vicini di bere finalmente in tempi
certi e ravvicinati (cioè quando sarà scaduto per sempre il suo mandato) acqua senza
PFAS ma si metterebbe a rischio, come giustamente dice il sindaco di Lonigo, l’intero
sistema che attualmente copre decine di migliaia di abitanti attualmente
serviti da acqua filtrata.
È questo un rischio
che il Movimento No PFAS deve seriamente valutare e nel confronto del quale
prendere immediate iniziative.
25 novembre 2014 Arzignano CiLLSA .Cordiano parla dei PFAS ai cittadini |
Da sempre Arzignano è stato il nodo più importante, dopo
Miteni, di un disastro ambientale che riguarda tre province, la falda idrica
più grande d’Italia e i fiumi della bassa pianura veneta. Quello che esce dai
depuratori che non depurano non lede solo le migliaia di abitanti a Sud del
distretto industriale arzignanese ma anche gli abitanti della nostra città che,
oltre a bere acqua inquinata da PFAS ne assumono continue dosi aggiuntive sotto
forma di radicchi, cavolfiori, polli, uova e bistecche ecc. che ci giungono
dalla fertile pianura sottostante. Tutto ciò che esce dalle concerie sotto
forma di rifiuto ritorna nelle nostre pance; non si spreca niente, e quello che
riesce ad arrivare fino in laguna, ed è tantissimo, ce lo mangiamo sotto forma
di vongole e branzini.
Giorgio Gentilin, il
tuo tempo sta per scadere: “Sali sulla nave …!”
Quello che sacrichiamo ano dopo anno nei fiumi, nei terreni e in mare |
Giovanni
Fazio
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