Comitato Zero Pfas Agno Chiampo si raccolgono le adesioni |
ci sono 55
ng/litro di PFOA nell’acqua dell’acquedotto di Arzignano
(a giugno ce n’erano 46 ng/l).
Ancora una volta il
sindaco di Arzignano si è rifiutato di rispondere alle lettere raccomandate di CiLLSA e fa lo gnorri.
Il PFOA è uno dei perfluorati più
pericolosi.
Lo IARC (Istituto internazionale per la
ricerca sul cancro) ha classificato il PFOA come possibile cancerogeno
per l’uomo (gruppo 2b, cancro del testicolo e del rene).
Sono sostanze
artificiali “Bioaccumulabili” cioè
si accumulano, col tempo nel nostro organismo man mano che li ingeriamo, ma non
riusciamo ad espellerli: una volta
assunti impieghiamo da 3 a 11 anni per dimezzare la loro presenza nel nostro
corpo.
Queste molecole possono causare danni al sistema nervoso e immunitario,
infertilità, ipertensione, diabete e aumento del colesterolo, malattie della
tiroide, ipertensione gestazionale, cancro al testicolo, colite ulcerosa,
cancro al rene, linfomi non Hodgkin, leucemie, malattie cardiovascolari,
Alzheimer e altro ancora.
Non lo diciamo solo noi e la letteratura scientifica internazionale ma anche Il dott. Domenico Mantoan, direttore generale dell’area Sanità e Sociale della Regione Veneto che ha scritto il 17/11/2016 un documento tecnico inviato agli assessori regionali Sanità, Ambiente, Agricoltura e alla segreteria regionale (di cui alleghiamo il LINK)
Nel documento
Mantoan comunica il riscontro del 23/06/2016, da parte del Servizio
Epidemiologico Regionale, di alcune patologie definite “possibilmente
associate ai PFAS” rilevate nei 21
comuni interessati dalla contaminazione da PFAS
“un moderato ma significativo ECCESSO DI MORTALITA’ per CARDIOPATIE ISCHEMICHE (uomini +21%, donne +11%) per MALATTIE CEREBROVASCOLARI (uomini + 19%),
per DIABETE (donne +25%) per ALZHEIMER/DEMENZA nelle donne +14%”
Abbiamo riportato le dichiarazioni di Mantoan in modo da non essere
smentiti dai soliti negazionisti.
In altra parte della relazione si legge:
Documento della commissione tecnica regionale PFAS |
Riteniamo che non sia necessario aggiungere altro, il documento linkato è a disposizione di tutti i lettori.
E’ impensabile che il Sindaco di
Arzignano, tra l’altro un medico, non fosse al corrente della importantissima
relazione della commissione tecnica regionale guidata dal dott. Domenico
Mantoan, pubblicata già il 17/11/2016, e anche del ritrovamento da
parte di acque del Chiampo di 46 ng di
PFOA nell’acquedotto di Arzignano, pubblicato nel giugno 2017, quando rilasciò al Giornale di Vicenza la famigerata
intervista sull’acqua oligominerale erogata negli acquedotti della società
Acque del Chiampo, invitando i cittadini a berla tranquillamente.
E' vero che la pubblicazione sul Giornale di Vicenza è avvenuta il 15 Maggio ma non ci risulta che in seguito tu , sindaco abbia fatto marcia indietro sulle suddette dichiarazioni o preso adeguati provvedimenti per tutelare dai rischi relativi alla ingestione di PFOA i cittadini di Arzignano, malgrado le note di attenzione inviate da CiLLSA più volte.
E' vero che la pubblicazione sul Giornale di Vicenza è avvenuta il 15 Maggio ma non ci risulta che in seguito tu , sindaco abbia fatto marcia indietro sulle suddette dichiarazioni o preso adeguati provvedimenti per tutelare dai rischi relativi alla ingestione di PFOA i cittadini di Arzignano, malgrado le note di attenzione inviate da CiLLSA più volte.
Peraltro i bambini delle scuole dell’infanzia bevono tuttora acqua di rubinetto e le donne in gravidanza non risulta che siano state avvertite del rischio dalle istituzioni
competenti (prima fra tutte dal sindaco) né tantomeno che siano state rifornite
di acqua non contaminata.
Altri sindaci dell’area inquinata da PFAS hanno agito diversamente e hanno provveduto a fornire bambini e mense scolastiche di acqua veramente
minerale.
Sappiamo che il decreto sul monitoraggio non lo ha scritto Gentilin ma Zaia; tuttavia non risulta che il Sindaco di Arzignano abbia mosso un dito o abbia fatto alcuna dichiarazione pubblica perchè fosse modificato in favore dei cittadini della città che amministra.
Riteniamo quindi che il sindaco Giorgio Gentilin debba rispondere alla cittadinanza di alcune cose che riguardano la vita, la salute e le tasche degli abitanti di Arzignano:
“Come mai l’unico comune escluso dal censimento regionale delle aree contaminate dai PFAS è
Arzignano?”
“Perché il Sindaco non
ha fatto niente per garantire anche agli abitanti di Arzignano il monitoraggio
che permetterebbe di fare gratuitamente le analisi del sangue? Lo sa che un esame del sangue per i PFAS costa più di 300 euro?”
Perché non è
intervenuto quando Zaia ha fissato per il PFOA un limite massimo di 40 ng/l per gli abitanti di Lonigo mentre per Arzignano il limite è stato posto a 60 mg/l?
Negli stati Uniti la tolleranza
del PFOA nell’acqua potabile va da 17ng/l in giù ma adesso si stanno rivedendo
tutti i limiti al ribasso, anche in Europa, e la commissione di Stoccolma sta
valutando la possibilità di inserire i PFAS tra le molecole pericolose da
escludere dalla produzione e dal commercio.
“Perché il Sindaco non ha fatto mettere i filtri all’acquedotto di Arzignano per preservare i cittadini dalla presenza del PFOA, abbondantemente presente nell’acqua potabile?”
Abbiamo letto la
stucchevole pantomima sugli 80 milioni in ballo tra un ministero latitante e
una regione incapace di produrre progetti credibili (il fallimento del patto
stato regione sul disinquinamento del Fratta Gorzone, miseramente fallito dopo
10 anni di assoluta nullità, ne è una prova che grida vendetta)
Tuttavia per installare i filtri a Brendola
e a Lonigo Acque del Chiampo non ha perso tempo e non ha
chiesto il permesso a nessuno. Perché ad Arzignano no? E’ forse colpa di
Galletti o degli 80 milioni?
Caro Gentilin, presidente del Consiglio di Bacino Valle
del Chiampo, dipende solo da te.
Perché continui a prelevare l’acqua per
Arzignano a Canove? Sai benissimo che si tratta di
acqua contaminata (pescata tra Poscola, Miteni, scavi del Guà e discariche a
iosa).
Perché i cittadini
di Arzignano devono aspettare 4 mesi per vedere le analisi dell’acqua che bevono mentre a Lonigo le fanno quotidianamente?
Perché non hai
provveduto a far controllare le emissioni gassose dei camini delle rifiniture in zona
industriale? Non sai che i PFAS si usano anche
per impermeabilizzare le pelli?
Perché non hai mosso un dito per bloccare
gli scavi sotto il Poscola e quelli effettuati per tirare
ghiaia dalle rotte del Guà? Non sai che questi lavori
possono inquinare gravemente i pozzi dell’acqua potabile?
Perché hai aumentato la bolletta dell’acqua
del 15% in due anni mentre fai lo sconto del 5% agli industriali sul costo della depurazione? In fondo la Società Acque del Chiampo, di cui sei socio
di maggioranza assoluta, ha avuto un guadagno di 2 milioni di euro nell’ultimo bilancio.
Ormai, dopo anni di
silenzio nei confronti di CiLLSA non
aspettiamo alcuna risposta da te, ci siamo abituati.
Tuttavia una risposta dovrai darla alle mamme che accompagnano i bambini alle scuole dell'infanzia e alle mense scolastiche, dovrai darla alle donne che aspettano un bambino e sono state tenute all’oscuro
di tutto, dovrai darla a tutti i cittadini di Arzignano.
Dovrai spiegare ai cittadini di Arzignano perché sono stati
esclusi dai diritti di cui godono i cittadini di Lonigo e Brendola.
E’ vero, questi comuni avevano valori più alti di inquinamento rispetto ad Arzignano ma adesso è il nostro comune il capofila dell’acqua inquinata e non gode di nessun diritto e di nessuna attenzione.
Giovanni Fazio
NB.
Si è costituito Il 9 Novembre il
COMITATO ZERO PFAS AGNO CHIAMPO
che include i cittadini di Arzignano, Montecchio Maggiore, Trissino e Montorso.
Per informazioni scrivere a cillsa4@gmail.com
Prossima assemblea del Comitato alle Alte di Montecchio Via Mascagni 6 ( presso palestra) alle ore 20.45
Nessun commento:
Posta un commento