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mercoledì 30 novembre 2016

UN PIANO ENERGETICO NAZIONALE ECOSOSTENIBILE E’POSSIBILE E NECESSARIO





La competizione tra un governo, che stravolge le regole fondamentali del nostro paese per spalancare le porte all’ingordigia dei poteri finanziari, e i cittadini, che difendono la Costituzione per impedire che la nostra civiltà sia sostituita da una logica di mercato, mirante esclusivamente al profitto ad ogni costo, è il confronto tra due concezioni contrapposte della vita.

Scrive Lester Brown:
 Siamo testimoni di una gara fra punti di non ritorno, in natura e nei nostri sistemi politici.
Potremo eliminare gradualmente le centrali elettriche a carbone prima che lo scioglimento
della calotta glaciale della Groenlandia diventi irreversibile?
Potremo coagulare la volontà politica di bloccare la deforestazione dell’Amazzonia prima che la sua crescente vulnerabilità agli incendi la porti ad un punto di non ritorno?
Potremo aiutare le nazioni a stabilizzare la loro popolazione prima del loro fallimento?”




La distruzione della vita sul nostro pianeta passa anche per la centrale elettrica a carbone a Brindisi, per gli inceneritori che Renzi vuole accendere in tutta Italia, per i crematori privati, dispensatori di diossine e metile di mercurio, per i cementifici usati per bruciare rifiuti a Monselice e per i sottofondi stradali della A31 riempiti di rifiuti tossici di fonderia; passa per le acque cristalline del Veneto Occidentale inquinate dai perfluorati dalla Miteni, per i veleni cancerogeni della Marzotto a Maratea e per i fondi, negati dal Governo, per risanare l’ILVA di Taranto; passa per il gasdotto TAP che sfonda le bianchissime scogliere del Salento e si arrampica, attraverso le terre terremotate, come un serpente velenoso verso il NORD, passa per la TAV in Val d’Aosta e nel Veneto (ben 10 minuti di risparmio nella tratta Milano Venezia) e per il Mose, drago lagunare divoratore di miliardi; passa per il MUOS di Niscemi e per l’uranio impoverito in Veneto e in Sardegna, per le superstrade inutili divoratrici di terra fertile e per i vigneti del Nord Est irrorati con i veleni della Monsanto.


UN PIANO ENERGETICO NAZIONALE ECOSOSTENIBILE E’POSSIBILE E NECESSARIO




I cittadini che manifestano per le strade in difesa dei valori fondativi della nostra civiltà chiamano in causa il governo, portatore degli interessi dei grandi gruppi finanziari e delle banche private.

Questa sfida, comunque vada, cambierà la nostra vita e quella dei nostri figli.

Io tremo pensando alla catastrofe vera che provocherebbe la vittoria del “SI’”.

Wolfgang Scheubel ministro tedesco dell'economia 
Sarebbe la vittoria delle multinazionali che stanno rapinando l’umanità delle loro millenarie ricchezze, che sconvolgono il sottosuolo alla ricerca di combustibili fossili con tecniche ancora più destruenti di quelle fino ad ora usate.

E’ davanti ai nostri occhi il frutto della cupidigia dei mercati che provoca guerre e migrazioni di proporzioni bibliche, mai viste sul nostro pianeta: ne siamo tutti diretti testimoni e parte coinvolta.


Ma non basta: la brama di denaro dei mercati mira alla distruzione del welfare pubblico a favore di un cosiddetto welfare aziendale dove la “sanità integrativa” prende il posto del Servizio Sanitario Nazionale.

In soldoni questo significa che gli industriali non verseranno più i contributi per l’assistenza sanitaria allo stato ma ad un gigantesco fondo privato di cui saranno soci.

Questo significa quindi che enormi risorse finanziarie saranno trasferite dal servizio pubblico alle tasche dei privati che gestiranno la sanità privata.

Questo significa anche che l’assistenza sanitaria non avrà come finalità la salute dei cittadini ma il business delle banche.




La partita che si sta giocando con la modifica della nostra Costituzione, chiesta a gran voce da J. P. Morgan, da Standard & Poors, dalla BCE e dal Fondo Monetario Internazionale e dagli articoli apocalittici del Financial Times, mira anche a questo, sottraendo porzioni sempre più grandi di sovranità ai cittadini per imporre gli interessi della grande finanza internazionale agli italiani.
L’ideologia assurda di chi sostiene questo gioco è quella della “crescita infinita” in un pianeta dalle risorse finite, già boccheggiante; una ideologia folle la cui inconsistenza è comprensibile anche ad un bambino.

Gli scienziati Maturana e Varela
E’ questa ideologia la causa della  desertificazione del nostro sistema produttivo.
 La pratica della delocalizzazione spinge gli imprenditori a chiudere le aziende in Italia e aprirle là dove la gente si può sfruttare meglio.






 Ci sarà sempre nel mondo un poveraccio disposto a vendersi per un pezzo di pane e là si sposteranno gli industriali di tutto il mondo fin quando non scoveranno un disgraziato ancora più povero o uno schiavo.

Il neo liberismo non distrugge soltanto il nostro patrimonio produttivo, non si limita a creare fame e disoccupazione, disperazione per i giovani e chiusura di ogni orizzonte di speranza per la loro vita, esso cancella due secoli di lotte civili e sociali che hanno portato l’Europa ad essere la patria dei diritti e della civiltà.

E’ questo il “cambiamento” richiesto da Renzi: la svolta verso la barbarie della deregulation e il libero arbitrio dei mercati.
Ed è questa la vera posta in gioco in una contraddizione fatale tra la storia di un partito che ha alle spalle una tradizione democratica, solidale e libertaria e l’operato del suo segretario che la cancella per sempre insieme agli articoli della Costituzione che si vogliono eliminare.

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Giovanni Fazio


  

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