Gli ecologisti, l’Ecoistituto del Veneto, Mountain
Wilderness
Contro la privatizzazione l’ex albergo S. Marco
Ci dispiace che qualcuno in Regione abbia ancora intenzione di vendere l’ex albergo San Marco,
come ribadito dall’assessore all’ambiente.
Ecoistituto del Veneto e Mountain Wilderness, con altre associazioni ambientaliste, con fermano la determinazione ad opporsi.
Il San Marco è stato inserito nell’elenco dei beni
pubblici alienabili: è stato un errore, la Regione lo sa
bene. È ora di porvi rimedio, levandolo
da quell’elenco.
COME L’EX BASE AERONAUTICA
Anni fa, anche il Ministero
della
Difesa aveva impropriamente tentato di mettere in
vendita, e per 3 volte, l’ex base aeronautica, poi Caserma Bianchin
in Pian Cansiglio, ma ci siamo opposti e la
vendita non è avvenuta.
Anche allora si parlava di “ruderi”,
di
“situazione ambientale da sanare” e la Regione non ne aveva i fondi, ma, data l’impossibilità di vendita, anche
grazie all’opposizione delle associazioni, si sono trovati i finanziamenti per recuperare l’area alla situazione originale.
Quell’intervento
oltre a recuperare la situazione precedente, ha permesso di dotare il Cansiglio
di un’area camper, richiesta da anni,
e di un auditorium di quasi
200 posti, l’Hangar Cansiglio, molto usato.
Stessa storia per il San Marco, con la struttura abbandonata da anni al
deterioramento, la solita
scusa della mancanza
di fondi e l’indisponibilità a spendere soldi pubblici per un’attività alberghiera.
Se la Regione
veramente lo volesse,
potrebbe trovare i fondi per ristrutturare il vecchio
albergo e darlo in affitto con un regolare
bando pubblico, come avviene per tutte le aziende agricole del
Cansiglio.
Perché non ha chiesto i fondi del PNNR?
Se la Regione vuole, può ristrutturare il San Marco e affittarlo,
anche creando una struttura polivalente, per il turismo e la
didattica ambientale.
LO IMPEDISCE
ANCHE LA COSTITUZIONE
Se invece la regione
perseguirà la via della
vendita, Ecoistituto e Mountain
Wilderness, appoggiati dalle altre
associazioni, hanno già disponibilità e in formazioni da alcuni ex giudici
della Corte Costituzionale per un’opposizione legale efficace che bloccherà la vendita, anche se con dispendio di energie e costi
legali, che però non ci fermeranno.
Se sarà necessario,
proporremo una grande campagna per sostenere le spese legali,
in molti hanno già
espresso solidarietà e disponibilità.
Il San Marco deve rimanere pubblico,
restaurato
ed
affittato
per
turismo ed educazione ambientale.
Non
abbiamo
cambiato
idea:
nessuna parte di Cansiglio, né veneto
né friulano, né regionale né statale,
va venduta.
Non va dimenticata la questione della presenza della comunità
cimbra, insediatasi nella foresta dopo la fine della Serenissima del 1797, con 5 villaggi
e alcune case singole.
È demanio, rimasto
pubblico: non si è creato nessun diritto
acquisito.
La comunità cimbra, tutelata
dalla legge come minoranza etnica, costituisce una presenza storica
e culturale importante che va salvaguardata nei giusti modi,
senza mettere in crisi l’inalienabilità del demanio
pubblico.
Dopo anni di tentativi, la Regione Veneto, con una legge degli anni
’90, ha riconosciuto la proprietà
delle case ai cimbri, ma non del terreno su cui sono
state costruite, sanando la situazione con una concessione a tempi molto
lunghi.
Il problema
è invece irrisolto
per i villaggi cimbri de Le Rotte e di Vallorch,
nel demanio statale, gestito dal Corpo Forestale, ora Carabinieri.
Qui sì è verificata
una situazione anomala: non è stata chiesta la stessa procedura, ma il passaggio
dei due villaggi
dallo Stato al Comune di Fregona, lasciando
a questo la possibilità di alienare case e terreno.
Per
l’ennesima volta riemerge la questione della vendita di parte del Cansiglio e, anche in questo caso, se passa la possibilità di vendere
piccole parti, infranto il principio
della inalienabilità, poi si procederà
ad altre vendite a cascata.
Perciò ribadiamo il no alla vendita: eventuali passaggi di demanio dallo
Stato,
avvengano
non
verso
i
Comuni ma verso la
Regione che gestisce il Cansiglio.
I due villaggi
cimbri si trovano
all’interno della Riserva Biogenetica e il Ministero della Transizione
Ecologica (competente) ha espresso l’impossibilità di intaccare l’integrità di una Riserva statale col
rischio
di
introdurre
proprietà private in un ambito statale di grande
valore naturalistico.
La presenza della comunità cimbra in Cansiglio è
un elemento importante, storicamente e culturalmente, ma non può essere
usata strumentalmente per perseguire la vendita del Cansiglio,
che deve rimanere per sempre
un Bene Comune.
*direttore Ecoistituto Veneto Alex Langer
**vicepresidente
nazionale Mountain Wilderness Italia