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martedì 22 agosto 2023

ZAIA SCARICA LE CASE DI RIPOSO

 


Abbandonate le famiglie degli anziani non autosufficienti.

Gridi di allarme di U.R.I.P.A. (Unione Regionale Istituti Per Anziani Della Regione Veneta):

 Servono più fondi» «Il Veneto sarà ancora tax free”.

 

Con una frase che ricorda il lessico berlusconiano, Cristina Giacomuzzo descrive nel Giornale di Vicenza di oggi, lo scontro tra il presidente della Regione e Roberto Volpe, presidente di U.R.I.P.A. scrivendo:

 

 Nel bilancio 2024 Zaia non metterà mano nelle tasche dei veneti

 

dimenticandosi però che le ha già messe pesantemente con l’accordo sulla pedemontana  come conferma la sentenza della Corte dei conti del Veneto con la delibera 178/2023 dell’8 giugno scorso secondo la quale in 39 anni l’accordo di Zaia con la SIS di Dogliani determinerà  una perdita di 479 milioni di Euro.

 

            Inoltre Zaia, così attento alle tasche dei veneti, si dimentica degli 85 milioni di euro previsti per la costruzione di una pista da bob, inutilizzabile dopo le olimpiadi, a Cortina.

 

Dichiara Volpe “Chiudiamo in rosso inostri bilanci. Per il prossimo anno ci servono 100 milioni in più sul fondo non autosufficienza. E sia chiaro, a gennaio non li chiederemo alle famiglie che sono già stremate. Quindi, cara Regione, sei avvisata. Se deciderai di non sostenerci, vorrà dire che gli anziani non sono una priorità”

I nostri bilanci non stanno più in piedi. Zaia ci costringe a tassare per lui le famiglie che già non ce la fanno più. Con l'ultimo aumento a inizio anno, per ogni ospite la retta mensile varia dai 1600 ai 1900 euro”.

 

 













Zaia, ovviamente teme l’impopolarità derivata dalla riattivazione della imposta addizionale IRPEF (sospesa per il covid) e la sua risposta è chiara a questo proposito:

 

Tra due anni finisce la legislatura e si andrà al voto. Chi ritiene che vada applicata potrà scriverlo nel proprio programma elettorale”.

 

Risposte del genere, ciniche e opportunistiche, non sono degne di chi governa la regione. Ma ormai  il linguaggio da bar fa parte della normale prassi del dibattito politico (proprio  in questi giorni abbiamo anche visto di peggio).

 

Tra chi ritiene, invece, che le famiglie e la sanità non vadano abbandonate c’è Roberto Toigo della UIL Veneto  che ritiene giusto reintrodurre l’addizionale IRPEF, che andrebbe destinata alla sanità e al sociale, ma solo per i redditi più alti e Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio, che  boccia il bilancio di previsione:

 

            «Il problema non è la mancata applicazione dell'Irpef, ma la mancata volontà di garantire l'accesso ai servizi di essenziale importanza come la sanità, l'istruzione, l'infanzia e l'università in un circolo vizioso che ingigantisce i fenomeni di scarsa natalità e fuga dei giovani».

 


Le ultime dichiarazioni ci ricordano che, non solo in Veneto e in Italia, siamo in una fase di grave regressione sociale  morale ed economica.

 Del resto quando si ha la pretesa di sostituire lo Stato, il Parlamento e le istituzioni democratiche col mercato e si pensa di sostituire, nei trattati internazionali, la magistratura indipendente con una commissione di avvocati, non ci si può aspettare altro.

 La transizione mondiale verso una società governata da multinazionali oligopolistiche che giocano alla roulette i destini dell’umanità e del pianeta ci riserva grandi sconvolgimenti e sofferenze di cui la morte di migliaia di persone in mare o in Ucraina sono solo un annuncio.

  Il presidente Zaia è perfettamente in linea con chi balla sulla tolda del Titanic brindando con le bollicine di uva glera.

 

Giovanni Fazio

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