Visualizzazioni totali

martedì 8 settembre 2020

UN ARTICOLO BOMBA DI ALBERTO PERUFFO SUI CORRESPONSABILI DEL DISASTRO MITENI

 


E’ di questa mattina, 7 settembre 2020, l’articolo che Alberto Peruffo pubblica nel sito di PFAS LAND.

Il pezzo è il risultato di mesi di ricerca e documentazioni che mettono a nudo le responsabilità di quanti, preposti alla tutela dell’ambiente e della salute, hanno permesso che un disastro ambientale e sanitario che coinvolge più di 360.000 persone e una vasta area della pianura rappresentata da ben tre province (Vicenza, Verona e Padova) potesse verificarsi.

“C’è un dato di fatto nei grandi crimini ambientali: i responsabili non inquinano così tanto – massivamente e indiscriminatamente – senza essere in qualche modo coperti dai permessi, dalle maglie larghe, dai controlli non effettuati, dei corresponsabili

Alberto Peruffo, chiama in causa direttamente coloro che lui definisce i corresponsabili.

 

Ne esce una cruda attestazione delle forti responsabilità delle istituzioni, e in secondo luogo di alcuni dirigenti Arpav, “con le mani legate dalla politica e da Confindustria”, i quali sono perciò parimenti – ma a gradi diversi – corresponsabili dell’avvelenamento della popolazione del Veneto.

 

L’analisi investe anche il settore alimentare, i documenti dell’Istituto Superiore di Sanità che testimoniano di una contaminazione alimentare provocata dai pozzi inquinati, distribuiti su un vastissimo territorio agricolo, irrorato, per altro, dalle acque provenienti dai depuratori del distretto conciario arzignanese.

 

Nel 2014 la Provincia di Vicenza autorizza Miteni a trattare rifiuti tossici, derivati dalla lavorazione di perfluorati, provenienti dall’Olanda. Tale autorizzazione veniva rilasciata malgrado un anno prima fosse stato già documentata la grave responsabilità dell’azienda relativa all’inquinamento dei PFAS da essa prodotti.

 

         La denuncia di Peruffo è diretta a chi ha rilasciato l’autorizzazione, a chi avrebbe dovuto controllare le modalità della applicazione dell’autorizzazione e ricercare nelle falde adiacenti allo stabilimento il GEN X, il nuovo perfluorato prodotto da Miteni, destinato a sostituire PFOA e PFOS, ormai fuori produzione in tutto il mondo.

         L’autore si chiede come mai tale sostanza non sia mai stata cercata nelle falde acquifere inquinate da Miteni, né inclusa tra i vari perfluorati, presenti negli acquedotti, per i quali il decreto Zaia fissa un limite massimo di performance di 390 ng/litro (bontà sua).

         Quello che non si cerca non si trova; quindi i cittadini bevono un’acqua in cui non si sa se la sostanza, la cui produzione fu autorizzata dalla regione sia presente o meno.

         Viceversa Arpav si è data un gran daffare nel cercare GEN X e C6O4 nel Po; un vero e proprio depistaggio una narrazione che non sta più in piedi: quella che tutta Italia è contaminata, soprattutto il Po, e che la Regione Veneto ha fatto meglio di tutti ed è stata la prima.

 Certo, la prima regione a dover riparare al crimine che ha consapevolmente permesso, coperto e alimentato per anni, perché molto più grave di quanto avvenuto in tutte le altre regioni, soprattutto per circostanze idrogeologiche e relative decisioni politiche. In nome di cosa? Del bene comune e della salute pubblica? No. Del profitto ad ogni costo.”

          

Alberto fa una lunga, documentata, disanima di tutte le complicità che hanno consentito, e consentono tuttora a quanti continuano ad inquinare le acque della pianura veneta, di farla franca e perfino di alzare la voce contro le vittime e i loro rappresentanti. Si tratta di un’analisi molto dettagliata, ricca di documenti e testimonianze sconvolgenti, che apre uno squarcio sul velo di omertà che fino ad oggi ha coperto i CORRESPONSABILI.

Alberto punta i fari su un contesto caratterizzato dall’intrecciarsi di grandi interessi economici e politici. Una narrazione della realtà della nostra regione che ci fa riflettere come il caso MOSE sia solo l’inizio di un percorso all’interno di un sistema che si dipana in una rete di inquinamenti, inceneritori, superstrade, cementificazioni, patologie e controllo sociale.

 

Vi invito a leggerlo fino in fondo: ne resterete sconvolti.

 

Giovanni Fazio

 

PFAS LAND ARTICOLO DI ALBERTO PERUFFO

 

https://pfas.land/2020/09/07/7-settembre-2020-il-concetto-di-corresponsabilita-1-2-linchiesta-genx-c6o4-la-relazione-sottovalutata-di-arpav-e-laudizione-poco-convincente-della-procura-il-passo-decisivo/

 

Nessun commento:

Posta un commento